Emir Kamis: «Il realismo nel marmo è un’illusione»

Architetto, scultore e designer, la sua arte si distingue per l'incredibile attenzione al dettaglio e l'utilizzo di marmi pregiati. Oggi la sua visione sta rivoluzionando il concetto di arte e moda, proponendo una riflessione sul legame tra uomo e natura

Nel panorama artistico contemporaneo, dove la scultura e la moda si intrecciano con una sensibilità sempre più intima e visionaria, Emir Kamis è un artista di straordinario talento che ha saputo dar vita a una nuova forma di espressione. Il marmo, materiale tradizionale e intrinsecamente legato alla storia della scultura, diventa infatti uno strumento di profondo dialogo tra arte, natura e moda. Nato in una famiglia di artisti, Emir Kamis ha cominciato il suo viaggio creativo all’età di dieci anni, al fianco della nonna pittrice, da cui ha ereditato la passione per l’arte e la continua ricerca di un linguaggio artistico personale.

Architetto, scultore e designer, la sua arte si distingue per l’incredibile attenzione al dettaglio, per l’utilizzo di marmi importanti e la creazione di oggetti ispirati alla vita quotidiana. Ne sono un esempio le sue collezioni Eleganza Nera e Smeraldo, che sfidano le convenzioni della moda proponendo accessori scolpiti a mano come borse e stivali. Oggi la sua visione sta rivoluzionando il concetto di arte e moda, proponendo anche una riflessione profonda sul legame tra l’uomo e natura.

Emir Kamis
Emir Kamis

«[…] Quando era piccolo, dipingevamo insieme. Ricordo che un giorno mi fece un ritratto e dipingemmo insieme. Quello fu il giorno in cui mi innamorai dell’arte»

Fin da piccolo, hai avuto l’opportunità di lavorare al fianco di tua nonna pittrice. In che modo questa relazione ha influenzato la tua crescita e approccio verso l’arte?

Sono molto fortunato e grato di avere una bella famiglia. Soprattutto la mia nonna, Asiye Kamis. Era una pittrice e ha sempre sognato di fare mostre in Italia. Quando era piccolo, dipingevamo insieme. Ricordo che un giorno mi fece un ritratto e dipingemmo insieme. Quello fu il giorno in cui mi innamorai dell’arte. Ogni estate mi mandava le sue nuove opere e io le appendevo alla parete della mia camera da letto. Di anno in anno mi sono interessato anche alla scultura e un giorno ho deciso di creare una piscina con pietre naturali per la nostra casa. Questa è stata una delle mie decisioni più importanti, perché da allora ogni anno ho iniziato a scolpire il marmo e a realizzare alcune decorazioni per la nostra casa di famiglia.

Quando stavo migliorando le mie capacità di scultore, ho incontrato altre figure importanti nella mia vita artistica dopo mia nonna: i miei maestri Bekir e Mustafa. Sono diventati i miei mentori, figure paterne per me. Anche Mustafa aveva un sogno, una storia simile a quella di mia nonna. Purtroppo l’anno scorso mia nonna è morta, ma è stata testimone del mio percorso artistico. Posso dire di aver realizzato il sogno delle persone che amavo di più, e di aver completato la loro storia non raccontata.

Hai scelto il marmo come materiale per dare forma alla tua arte. Quali sono le qualità che ti affascinano maggiormente di questo materiale, e come riesci a plasmarlo secondo la tua visione artistica?

Io e il marmo abbiamo caratteristiche simili. Siamo entrambi delicati, particolari e ci piace brillare. Ho sempre avuto un legame profondo con le pietre naturali. Sento che il marmo è un essere vivente. Bisogna sapere come trattarlo bene. Se scolpisci con delicatezza, non puoi dargli una forma. Se si scolpisce con troppa forza, si può rompere. Quindi scolpire il marmo mi ha fatto pensare a come trattare una persona. Perché ogni tipo di marmo ha caratteristiche diverse dagli altri, proprio come noi. Appena vedo il blocco di marmo, riesco a immaginare cosa si nasconda al suo interno. Il resto consiste nel bilanciare il mio potere con la mia passione e il mio amore…

«Perché il realismo nel marmo è un’illusione. Devi creare un intero palcoscenico se vuoi che la tua opera sembri reale»

La tua approfondita ricerca sulle tecniche rinascimentali nell’intaglio della pietra ha segnato un passaggio cruciale nel tuo percorso creativo. Quali aspetti di questa tradizione ritieni siano più interessanti? 

Sono un grande fan di Michelangelo, Bernini e Giovanni Strazza. Ma soprattutto, quando ho fatto delle ricerche su Michelangelo mi sono reso conto che sapeva perfettamente come creare un intero palcoscenico. Perché il realismo nel marmo è un’illusione. Devi creare un intero palcoscenico se vuoi che la tua opera sembri reale. Se si analizza la sua famosa opera, il David, Michelangelo ha creato una scala perfetta, una postura perfetta con un tipo di marmo perfetto. Se si cambia invece la scala o la sua postura o il tipo di marmo, l’opera non sembrerà più la stessa, questo perché in ogni postura si vedono dettagli muscolari diversi. E Michelangelo ha creato l’intero palcoscenico alla perfezione, in modo che l’opera d’arte sembri incredibilmente reale. Questo è anche il mio principio di lavoro.

La scultura richiede una meticolosa attenzione al dettaglio. Quali sono le fasi che segui per arrivare a presentare un’opera finita?

Per prima cosa seleziono il tipo di marmo adatto al mio progetto. Ne parlo sempre con i miei maestri Bekir, Mustafa e accetto i loro suggerimenti. Per rendere l’opera d’arte reale, devo scegliere il tipo di marmo giusto. Poi controllo la struttura delle venature del marmo, perché se è troppo denso posso romperlo durante l’intaglio. Scegliere la giusta tipologia di marmo è la cosa più importante. Quando ne sono sicuro, inizio a lavorare disegnando la forma sul blocco. Poi lo taglio con una smerigliatrice angolare. Una volta ottenuta la forma grezza, inizio a usare martello e scalpello per correggere il più possibile la forma. Poi, sempre con l’aiuto della smerigliatrice angolare, perfeziono la forma e inizio a lucidare il materiale. Il marmo che lavoro ha minerali di calcite e grafite, quindi cambia colore dopo il processo di lucidatura. In tutte queste fasi, il rischio di rottura è enorme.

Se rompo il marmo mentre lo scolpisco, chiamo il mio maestro Bekir o Mustafa e mi faccio aiutare da loro. Mustafa ha un’esperienza in questo campo di oltre 40 anni, quindi ogni volta che ho una difficoltà, mi aiuta o mi guida. Lui scolpisce per me, mostrandomi gli errori in modo che non li ripeta di nuovo. Anno dopo anno io e il mio maestro Mustafa lavoriamo come mani e cervello dello stesso corpo. I miei maestri e mia nonna sono gli eroi della mia storia…

«Lavoro con marmi iconici e colorati come il marmo di Verona, il marmo Verde Levanto, il marmo Rosso Levanto…»

Come selezioni i marmi da utilizzare nelle tue opere, e quali criteri estetici guidano il tuo processo di scelta dei materiali?

Seleziono il marmo in base al mio progetto. Lavoro con marmi iconici e colorati come il marmo di Verona, il marmo Verde Levanto, il marmo Rosso Levanto… Ma lavoro anche con marmi neri. Le mie collezioni moda hanno diverse ispirazioni. La collezione Eleganza Nera, di marmo nero, si ispira allo stile parigino, quindi ho deciso di progettarla con colori scuri e dettagli sofisticati. La mia collezione Rubino si ispira invece ad artisti cubisti come Picasso e Braque. Questa collezione è ricca di colori vivaci e mi ricorda i giorni trascorsi nel sud della Francia e in Spagna. Ho scelto quindi uno dei marmi più colorati, il marmo di Verona. Infine, la collezione Smeraldo si ispira allo stile milanese e include il colorato marmo di Verona e il sofisticato marmo Verde Levanto.

Quali sono le principali sfide nella progettazione e realizzazione di accessori di moda marmorei?

Ho pochissime referenze, perché le collezioni di moda create a partire dal marmo non sono un tema comune. La cosa più difficile è intagliare il marmo e creare le scarpe, o le pantofole o i cappelli. Perché questi articoli di moda non hanno una forma specifica. Non è possibile descrivere la loro forma con la geometria di base. Si prova e riprova fino a quando non si ottengono i risultati sperati.

Eleganza Nera si distingue per l’impiego del marmo nero, sapientemente intagliato a mano. Come descriveresti l’estetica di questa collezione, e quale percorso creativo ti ha portato a svilupparla?

Eleganza Nera è una collezione disegnata interamente ispirandomi ai parigini. Viaggiare tra Milano e Parigi per molti anni ha accresciuto la mia ammirazione per le case di moda francesi. Hedi Slimane e Celine sono state le mie più grandi fonti di ispirazione per questa collezione. Questa collezione è sicuramente il riflesso di linee di design semplici e dettagli sofisticati.

«Smeraldo si ispira non solo allo stile milanese, ma a tutto ciò che ho ricevuto in questi 10 fantastici anni a Milano»

Con Smeraldo hai scelto di esplorare il marmo nella sua colorazione verde naturale. Qual è il significato di questa scelta cromatica, e come la collezione si inserisce nella tua visione artistica complessiva?

Questa collezione è il riflesso dei miei 10 anni a Milano. Questa città ha cambiato la mia vita per sempre. Smeraldo si ispira non solo allo stile milanese, ma a tutto ciò che ho ricevuto in questi 10 fantastici anni a Milano. Smeraldo è la combinazione di colori vivaci con linee di design sofisticate, e credo che il verde sia il colore più sofisticato, lo riesci infatti a bilanciare anche con il rosso del marmo di Verona, e questa collezione mi ricorda i milanesi che vedo nella mia vita quotidiana.

«La natura è il riflesso delle emozioni e delle creazioni. Credo che la moda sia nata dalla natura. È come un fiore che nasce dalla terra»

Come interagisci con il pubblico durante le esposizioni delle tue opere? Ritieni che la scultura e la moda possano stimolare una riflessione più profonda sul legame tra l’uomo e la natura?

Assolutamente sì. Indipendentemente dal tipo di design che realizziamo, la natura è sempre la nostra più grande ispirazione. La natura è il riflesso delle emozioni e delle creazioni. Credo che la moda sia nata dalla natura. È come un fiore che nasce dalla terra. Tutto è legato alla natura quando si tratta di creatività. E quello che faccio è mostrarvi questa connessione durante le mie mostre. Se guardate le opere di Gaudí, potete vedere un legame simile con la natura e l’architettura. Per le mie opere, è il legame tra moda e natura. È lo stesso istinto creativo che ci ha insegnato la natura e che si forma nell’arte, nella moda, nell’architettura…

Guardando al futuro, vorresti condividere quale progetto? Intendi esplorare nuovi materiali o forme di espressione per espandere ulteriormente la tua ricerca creativa?

Penso che la collezione di moda in marmo abbia raggiunto il suo scopo. Ma vorrei fondere il marmo con il legno. Ho intenzione di lavorare su figure umane utilizzando questi due materiali naturali, e mostrerò un altro tipo di connessione con la natura. Sosterrò questo tema con un’esperienza di realtà virtuale, in modo che possiate assistere al processo creativo in natura.