La sua storia comincia a Sanremo, ma per seguire la musica Georgia Mos ha girato pressoché tutto il mondo. È così che il suo sound si è evoluto, dalla passione per il canto e la chitarra classica quando era una bambina, fino al primo approccio con la Dance durante gli anni a Londra, dove si comincia a concretizzare la sua strada da dj. Poi arriva la partecipazione come prima donna al talent Top dj, e un lungo tour che la porta tra Europa, Cina, India e Nepal. «Dieci anni fa la Dance e l’Elettronica erano molto più avanti all’estero rispetto all’Italia, focalizzata sulla musica pop melodica. Per trovare la mia dimensione sono dovuta partire» ci racconta arrivando ai suoi ultimi successi: nel 2024 è stata una delle prime dj a suonare allo stadio di Torino, poi giurata per il talent Lady j e, nello stesso anno, ha pubblicato, la hit Afro House, Confetti. E mentre la raggiungiamo per farci raccontare di più, ci confessa che è già pronta per ripartire con il tour invernale che la vedrà protagonista nei club italiani.
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«Sono fortunata perché esibirmi per il mondo è parte del mio lavoro ed è un modo di raccogliere esperienze»
Descrivi il tuo sound in tre parole
Dinamico. Tribale. Frizzante.
In che modo raccogli le ispirazioni sonore che poi metti in musica?
È molto importante la sperimentazione, quindi prima di tutto viaggiare. Sono fortunata perché esibirmi per il mondo è parte del mio lavoro ed è un modo di raccogliere esperienze. Il secondo passaggio è quello di mettermi in studio con il mio team e concentrarci su nuove produzioni. Il lavoro di squadra è fondamentale.
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«Quando faccio i miei set in Italia c’è un po’ di diffidenza verso la sperimentazione, il pubblico preferisce ascoltare ciò che è di tendenza.»
Com’è percepito il tuo genere musicale in Italia oggi?
Quando faccio i miei set in Italia c’è un po’ di diffidenza verso la sperimentazione, il pubblico preferisce ascoltare ciò che è di tendenza, che si trova nelle prime 10 posizioni della classifica. D’altra parte, la musica Afro House e Tech House, che una volta erano considerate di nicchia, sono più conosciute, anche grazie ai social e, in particolare, TikTok.
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Qual è il Paese in cui è stato più interessante esibirti?
Tra i Paesi in cui mi sono divertita di più a portare i miei set c’è l’Asia: in India, Cina, Nepal c’è un pubblico elettrizzato, curioso di scoprire gli artisti occidentali. Di Kathmandu mi ha colpita il contrasto: cammini nella città tra scimmiette che ti rincorrono e strade non asfaltate, poi giri l’angolo e ti imbatti in una gigantesca venue per suonare. Lì dove mi sono esibita io, davanti a 3-4mila persone, ho notato la voglia di fare festa e la capacità delle persone di essere estremamente comunicative nelle emozioni che percepivo da dietro la console.
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«La scelta di un brano può cambiare completamente il mood. È questo che lo rende così difficile e così bello.»
Come cambia il tuo set di esibizione in esibizione?
La mia scaletta varia sempre in base all’occasione, se mi trovo a un festival o in un club, ma anche in base al Paese. In Asia c’è più predisposizione per la musica Tech House o Electro House, con sonorità anche a 128/130 BPM. Ciò che è interessante è che nei dj set c’è sempre una commistione tra la tua personalità e chi ti ascolta in quel preciso momento. L’obiettivo di una brava dj è rendere felice chi c’è in pista, entrare in contatto con le emozioni del pubblico. Io lascio sempre grande spazio all’improvvisazione del momento. La scelta di un brano può cambiare completamente il mood. È questo che lo rende così difficile e così bello.
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« Il lavoro di dj è ancora percepito a prevalenza maschile, sia dagli artisti che dall’industria, e questo in qualche modo mi rende responsabile nel rendere la strada più semplice a chi verrà dopo di me.»
Com’è nato il tuo brano più recente, Confetti?
Questo singolo, che ha influenze Tech House e Afro House, unisce il canto, che è il mio primo amore, con la produzione. Confetti è nato grazie a Seven Song Camp, progetto di incontro tra creativi fondato nel 2022 da due artiste italiane che organizzano camp in tutta Europa. Durante una settimana di incontro a Sanremo, sono nati così diversi brani in collaborazione tra artisti, artiste e producer, tra cui Confetti. Il lavoro di dj è ancora percepito a prevalenza maschile, sia dagli artisti che dall’industria, e questo in qualche modo mi rende responsabile nel rendere la strada più semplice a chi verrà dopo di me. E far incontrare talenti, creare una rete, è un primo passo in questa direzione.
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CREDITI TEAM
Photographer Luca D’Amelio
Stylist Simone Folli
Make Up Artist Alessandra Dini – Rimmel London
Hairstylist Giulia Limone
Photographer Assistant Giovanni Limodio
Stylist Assistants Nadia Mistri, Miriam Capelli, Francesco Pontecorvo & Ilaria Artimagnella