Antonio D’Aquino dal successo di Mare Fuori alle nuove sfide tra cinema e teatro

Con la quinta stagione della serie e nuovi progetti in cantiere, l'attore napoletano si racconta in questa intervista, tra il legame con il personaggio di Milos, le sfide della sua carriera e le ambizioni per il futuro

Antonio D’Aquino è uno dei volti emergenti più interessanti del panorama attoriale italiano. Classe 2000, napoletano, ha conquistato il grande pubblico grazie al ruolo di Milos in Mare Fuori, la serie cult che ha ridefinito il racconto della gioventù tra speranze, conflitti e redenzione. Il suo percorso, però, non si ferma alla TV: il debutto cinematografico con Come Prima e la recente esperienza teatrale con Mare Fuori – Il Musical confermano la sua versatilità e la voglia di esplorare nuovi linguaggi espressivi.

Con la quinta stagione della serie e nuovi progetti in cantiere, Antonio D’Aquino si racconta in questa intervista, tra il legame con il personaggio di Milos, le sfide della sua carriera e le ambizioni per il futuro.

Antonio D'Acquino
Crediti Imma Petricciuoli

«Per Milos, ho costruito un mondo interiore complesso, partendo pian piano dall’immaginare le sue reazioni»

Mare Fuori ha cambiato la tua carriera. Cosa significa per te interpretare Milos e come hai lavorato per dare profondità a questo personaggio?

Interpretare Milos ha rappresentato un cambio radicale per la mia vita e per la mia carriera. Significa aver dato voce ad un ragazzo che con un mondo interiore dentro tutto da raccontare, un essere umano che potrei incontrare in qualsiasi momento della mia vita e che meritava di essere raccontato. Per dare profondità alla sua storia, ho cercato di avvicinarmi alla sua solitudine, al suo passato sempre taciuto, al suo modo di stare al mondo e di entrare nella vita delle persone che ama sempre in punta di piedi. 

Milos è un personaggio enigmatico. C’è qualcosa di lui in cui ti ritrovi o che hai dovuto costruire completamente da zero?

Per le prime due stagioni, per me, é stato come entrare in una stanza con le pareti bianche, pronte per essere ridipinte di nuovi colori. Sono partito praticamente da zero. Per Milos, ho costruito un mondo interiore complesso, partendo pian piano dall’immaginare le sue reazioni. Spesso, mi é capitato di scrivere le battute per lui, di pensare quello che avrebbe potuto provare lui in ogni situazione. Nelle ultime stagioni, mi sono avvicinato sempre di più nel suo modo di amare le persone. Sento molto vicina la sua necessità di liberarsi dalle catene interiore che molto spesso lo incatenano. É un personaggio meraviglioso, ricco di valori che non riesce a mostrare e a valorizzare. 

Mare Fuori 5: puoi darci qualche anticipazione sul percorso di Milos? Come evolverà il suo ruolo all’interno della storia?

Questa é la stagione della resa dei conti per Milos. Finalmente mette in discussione tutto ciò che ha. Si ritrova a dover affermare se stesso, a dover difendere ciò che ama. Non ha più nulla da perdere, quindi é pronto a sfidare persone, situazioni, avversità. É stato il regalo più grande poterlo raccontare in questa fase della sua vita. 

Antonio D'Acquino
Crediti Imma Petricciuoli

«Prima del musical, non avevo mai fatto teatro. Mi sono messo alla prova, ho affrontato le mie insicurezze»

Il successo della serie continua a crescere. Secondo te, cosa rende Mare Fuori così speciale e capace di conquistare il pubblico stagione dopo stagione?

Raccontiamo storie vere, reali, crude e difficili come é la vita vera. Nulla di quello che accade in Mare Fuori é facile e fiabesco. Il pubblico ha accolto i nostri personaggi nonostante siano esseri umani imperfetti e fallibili, spesso fragili e incoerenti perché in loro c’é sempre un briciolo di speranza. Mare Fuori vuole dare una luce, una speranza, un motivo per sopravvivere alle brutture della vita.  

Dal piccolo schermo al teatro. Com’è stato portare Mare Fuori sul palco con il musical?  

Ha rappresentato una grande sfida. Prima del musical, non avevo mai fatto teatro. Mi sono messo alla prova, ho affrontato le mie insicurezze. Sono riuscito a scoprire nuove potenzialità che forse covavo dentro di me da un po’ e non riuscivo a mostrare. Il teatro mi ha donato una forza maggiore che poi, ho potuto portare con me sul set durante le riprese della quinta stagione di Mare Fuori. Sarò, per sempre grato ad Alessandro Siani per avermi guidato in questa avventura. Spero di poter tornare nuovamente sul palco in nuovi progetti.

Quali sono le principali differenze nell’interpretare Milos davanti a una telecamera e davanti a un pubblico dal vivo?

Sul set hai la possibilità di poter rifare la scena se senti che non sia “giusta”. Hai il tempo per trovare una chiave per raccontare il personaggio e hai il tempo per metabolizzare tutto ciò che succede, nel corso dei mesi, al tuo personaggio. A teatro, sali sul palco e non puoi permetterti errori. Devi essere onesto con il pubblico che si trova davanti a te. Anche perché il pubblico sente il tuo respiro, sente il tuo cuore che scalpita, sente il tuo entusiasmo o la tua agitazione. Dai tutto, in quel momento. In entrambi i campi, ho cercato di portare la stessa verità di Milos, era molto importante non snaturarlo. 

Antonio D'Acquino
Crediti Imma Petricciuoli

«Mare Fuori ha segnato la mia carriera. Mi ha dato tutto, mi ha insegnato come si sta su un set, come si affronta il mondo del lavoro artistico»

Cinema, serie TV e teatro. Tra questi mondi, in quale ti senti più a casa e dove ti piacerebbe sperimentare di più in futuro?

Non potrei scegliere. Mi sento a casa ogni volta che recito, ogni volta che faccio quello che amo e per cui sto lottando. Voglio recitare, in qualsiasi posto che mi permetterà di esprimermi nel migliore dei modi. Penso che reciterei ovunque, anche in mezzo al deserto. Se scegli di fare questo mestiere, scegli di farlo in qualsiasi modo. Quindi, voglio sperimentare personaggi e generi sempre più differenti. Voglio avere l’occasione di non adagiarmi mai in una sola storia. Ho bisogno di raccontare tutto ciò che é vicino al mio mondo e tutto ciò che é lontano dal mio mondo. 

Guardando indietro al tuo percorso, qual è stata la sfida più grande che hai affrontato finora come attore e cosa ti ha insegnato?

Mare Fuori ha segnato la mia carriera. Mi ha dato tutto, mi ha insegnato come si sta su un set, come si affronta il mondo del lavoro artistico. Mi ha dato disciplina e stabilità. Come attore, mi sono sentito grato di tutto, in una sfida perenne. Avere l’occasione di lavorare per più di cinque anni ad una serie del genere, ti permette di lavorare con costanza. Ti evolve come persona e artista. 

Progetti futuri. Oltre Mare Fuori, hai nuovi ruoli o sogni nel cassetto che puoi anticiparci?

Ho tanti sogni nel cassetto. Sto aspettando i progetti giusti, che possano darmi lo spazio per raccontare tutto quello che sento. Ho voglia di viaggiare, di stupirmi, di incontrare situazioni e persone distanti da me. Non vedo l’ora di scoprire cosa mi riserva la vita e l’arte.