Per costruire una skincare routine efficace bisogna iniziare dalle basi. C’è uno step che spesso viene trascurato, se non proprio saltato a pié pari: la detersione. Che invece è fondamentale, come spiega la dottoressa Mariuccia Bucci, Past President ISPLAD e Dermatologo Plastico a Next Gen.
Perché è importante la detersione
«La detersione consente la rimozione delle impurità presenti sulla pelle – spiega la dermatologa – l’eccesso di sebo, per esempio, è un residuo liposolubile poiché costituito da grassi prodotti dalla pelle, mentre i residui cosmetici per esempio sono idrosolubili». Senza contare poi lo smog, che ogni giorno si deposita sul nostro viso. «Esistono poi residui insolubili, cioè che non si sciolgono, provocati dalle cellule morte, che sono il risultato di un processo fisiologico naturale».
Non basta quindi sciacquare il viso sotto l’acqua: serve un detergente adatto alle nostre esigenze, da usare tutti i giorni, anche se non ci trucchiamo. Anche perché, vale la pena ricordarlo, struccante e detergente non sono affatto la stessa cosa: «Il detergente va utilizzato dopo aver struccato la pelle, anche perché non è in grado di rimuovere il make-up. Gli struccanti hanno tensioattivi più aggressivi che vanno utilizzati solo per la loro specifica funzione».

I detergenti a base oleosa e i detergenti schiumogeni per una detersione perfetta
«In linea di massima, i detergenti si possono dividere in due macro categorie – prosegue la dottoressa Bucci – quelli che lavorano per affinità e quelli che lavorano per contrasto. I primi sono quelli a base oleosa, che usano altri grassi per lavare via residui e sebo in eccesso». Rientrano in questa categoria quindi latte detergente, l’olio detergente e il burro struccante che ora è molto popolare sui social. «Una volto sciolto il trucco si rimuovono con un panno in microfibra oppure una spugna in cotone inumiditi. Sono indicati soprattutto per chi tende ad avere la pelle secca». Il pregio è che rimuovono molto facilmente il make up, ma attenzione: i detergenti oleosi non sono adatti a tutti e dovrebbe evitarli chi ha già la pelle lucida o predisposta ad acne e imperfezioni.
In caso di pelle mista o grassa, quindi, è più indicato affidarsi ai detergenti che lavorano per contrasto, solitamente a base acquosa: «Al posto dei grassi, stavolta troviamo i tensioattivi che si legano alla componente lipidica e all’acqua per eliminare le impurità. Fanno parte di questa categoria l’acqua micellare, i detergenti schiumogeni e le mousse detergenti. Essendo un tipo di detersione più aggressiva è sconsigliata a chi soffre di pelle secca o sensibile».

Chi ha una cute particolarmente sensibile e reattiva troverà il giusto alleato nei syndet, o saponi-non-saponi, nati da un processo di sintesi: «Ce ne sono diversi in commercio, ma hanno tutti in comune la caratteristica di rispettare il Ph della pelle e di essere molto delicati, pur mantenendo l’efficacia della pulizia».
Il ritorno delle saponette per il viso
Sono anche tornati in voga i saponi solidi per il viso, che ricordano un po’ le saponette che le nostre nonne usavano per le mani e per il corpo. «Sono composti da uno o più oli di origine vegetale e, come i detergenti liquidi o in gel, hanno varie formulazioni per varie esigenze». Ci sono quelli che non fanno schiuma, quelli purificanti, quelli arricchiti con ingredienti dalle proprietà calmanti e lenitive e quelli specifici per la barba. Indubbiamente, hanno un vantaggio ecologico: il packaging è ridotto al minimo e solitamente è in carta. Un buon punto di partenza per ridurre i flaconi in plastica che affollano il nostro bagno (e le discariche). Inoltre durano a lungo e sono facili da trasportare in viaggio, specialmente in aereo.
La doppia detersione
Negli ultimi anni ha preso sempre più piede la doppia detersione, tendenza arrivata dalla skincare orientale che prevede due passaggi: solitamente il primo con un olio, il secondo con un gel o una schiuma detergente. «Si può anche usare lo stesso prodotto due volte – specifica la dottoressa Bucci – in generale, sulla pelle grassa si può usare un detergente per affinità solo se è seguito da uno per contrasto, cioè schiumogeno». La promessa è quella di una sensazione di pulizia profonda e di un viso più luminoso, ma il consiglio della dermatologa è quello di ascoltare la pelle più che i social: «L’importante è partire dalle esigenze della cute – è secca? Acneica? Sensibile? – e in base ad esse scegliere il prodotto più adatto».