Quando si parla della nuova generazioni nel cinema a livello internazionale, non si può non citare l’attore Gabriel Howell. Di origini britanniche, il giovane talento si è fatto conoscere dal grande pubblico grazie al ruolo di Elias nell’acclamata serie Netflix Bodies, uscita nel 2023 e che ha riscosso un grande successo, arrivando nei primi posti della top 10 di molti paesi. A settembre, è stata lanciata la nuova serie Nightsleeper della BBC, nella quale Gabriel veste i panni di Tobi, un genio dell’informatica. Il serial britannico in 6 episodi, interpretato da Joe Cole e Alexandra Roach, è ambientato su un treno che va da Glasgow a Londra, nel quale due persone sconosciute dovranno lavorare per cercare di salvare la vita dei passeggeri.
Ma le novità per Gabriel non si fermano qui, nel 2025 sarà infatti tra i protagonisti del film live-action How to Train Your Dragon della Universal scritto, diretto e prodotto da Dean DeBloise, che arriverà nelle sale il 13 giugno 2025. In occasione dell’uscita di Nightsleeper, abbiamo fatto qualche domanda a Gabriel sui ruoli molto differenti interpretati fino a qui.

Gabriel Howell: «Sono stato molto fortunato nella mia carriera fino ad ora, perché ho partecipato a cose che avrei voluto guardare in ogni caso»
Cosa ti ha attratto di più del personaggio che interpreti in Nightsleeper?
Sono stato molto fortunato nella mia carriera fino ad ora, perché ho partecipato a cose che avrei voluto guardare in ogni caso, indipendentemente dal fatto che ne facessi parte. Mi è capitata la stessa cosa leggendo Bodies prima di fare il provino: il finale del primo episodio, quando Syed è nel centro commerciale, mi ha fatto sussultare. È questo il tipo di momenti di cui desidero far parte. Nightsleeper l’ho letto come un treno in corsa e non volevo smettere…
Anche la mente di Tobi mi ha entusiasmato. Lavora e opera in un ambito assolutamente opposto al mio. Fare ricerche sulla sicurezza informatica, sul coding e sull’hacking è stato come avere un colabrodo nel cervello. Nel momento in cui chiudevo la scheda o il libro, dimenticavo tutto quello che avevo letto. Ma mi piace la sfida di non interpretare il personaggio come se fosse solo come un “geek del computer”, sarebbe noioso. Volevo che si sentisse anche un artista perché credo che lo sia.

Nightsleeper è un dramma in tempo reale ambientato su un treno. Com’è stato girare in un ambiente così unico e dinamico?
L’elemento in tempo reale di Nightsleeper è stato fantastico. Non ho mai fatto nulla di simile. C’era qualcosa di così immediato: non ci sono spazi vuoti da riempire e siamo l’uno con l’altro in ogni secondo del viaggio. Non c’è nessun posto dove i personaggi o le persone possano fuggire: tutti i problemi che si presentano a queste persone devono essere risolti subito.
Bodies è stato un grande successo su Netflix. Come ti sei sentito a interpretare un personaggio come Elias? Ti aspettavi questo successo?
Mi sono sentito molto fortunato. Volevo essere io a prendermi cura di lui e mi sono sentito onorato di poterlo fare. Di combattere per lui. Non so cosa mi aspettassi, ma volevo solo che la gente si preoccupasse per lui, che lo seguisse fino alla fine.
Ho visto Amaka Okafor incantare ogni singolo giorno e portare avanti la serie con il suo lavoro brillante. La compassione, l’umorismo, la generosità e lo spirito che ha portato sul set e a Shahara… quindi il suo successo nel conquistare i cuori di tutti non mi ha sorpreso.

«Voglio solo continuare ad andare avanti. Continuare a lavorare, imparare, cercare di raccontare buone storie»
Ha qualche aneddoto da raccontarci durante la registrazione di Bodies o di Nightsleeper?
C’è un momento che mi piace ricordare tra me e Amaka nel terzo episodio di Bodies, nella scena in cui finiamo sotto il tavolo. Vorrei che ci fosse un filmato per mostrare come è nata l’idea, perché è stato tutto un pensiero del regista Marco Kreuzpaintner partorito quel giorno stesso. Non c’era nulla di scritto nella sceneggiatura e la scena si svolgeva con me e Amaka l’uno di fronte all’altra. Durante il primo ciak della giornata, Marco è arrivato mentre stavamo eseguendo le battute, con un enorme caffè in mano, dicendoci «vi chiedo di fidarvi di me» perché proverete qualcosa di «molto strano» che, detto da Marco, è sempre una buona notizia. Spiega quello che ha immaginato: noi che ci nascondiamo dal mondo, sotto il tavolo, ed Elias che riesce a versare il suo cuore a qualcuno di cui comincia a fidarsi; il momento in cui vede l’ispettore Hasan strisciare sotto il tavolo, Elias ride. «Non riusciamo mai a vederlo sorridere – spiega Marco – e credo che dovremmo concedergli questo momento. Io lo voglio e il pubblico lo vorrà e questo renderà tutto più bello e doloroso quando arriveremo alla fine».
Marco è sorprendente. Aveva in testa l’intera serie. Migliaia di decisioni sulle sue spalle ogni giorno, centinaia di giorni di riprese passati e tantissimi altri da fare. Aveva tutte e quattro le linee temporali da gestire e nonostante ciò ha avuto il cuore, la pazienza e l’attenzione per i dettagli per dare a Elias un piccolo momento per spezzare la sua oscurità. Tengo davvero ai miei personaggi come a una famiglia ed è stato un sogno lavorare con un regista che ha fatto lo stesso. Gli sono molto grato.

Hai già interpretato ruoli molto diversi: quale preferisci e perché?
Non riesco a scegliere il mio preferito! Tutti i miei personaggi sono come i miei figli… I miei piccoli identici figli dall’aspetto stanco e vittoriano.
Come vedi il tuo percorso professionale nei prossimi anni? Ci sono altri generi o ruoli che vorresti esplorare?
Voglio solo continuare ad andare avanti. Continuare a lavorare, imparare, cercare di raccontare buone storie e tutto il resto. Finisco sempre per avere fame di ciò che non sto facendo: fare una commedia mi fa venire voglia di fare qualcosa di brutto e oscuro e viceversa. Per me è tutta una questione di scrittura – adoro gli scrittori. La buona scrittura mi rende così felice di fare quello che faccio e sono entusiasta della prospettiva di poterne fare ancora. E poi vorrei fare un po’ di cinema indipendente, posso aggiungerlo alla lista dei desideri?

Credits
Photographer Pip
Stylist Keeley Dawson
Grooming Charlie Cull