Torino consolida il suo ruolo di polo culturale e musicale, affermandosi come una delle capitali mondiali della techno e della musica elettronica. Dal 4 al 6 luglio 2025, il Kappa FuturFestival ha radunato oltre 120.000 persone da 150 nazioni nel cuore post-industriale del Parco Dora, trasformando la città in un crocevia globale di club culture, arte contemporanea e sperimentazione sonora.
Un successo che si riflette anche nei dati: 30 milioni di euro di impatto economico e oltre 110 milioni di utenti raggiunti a livello mediatico, con il prestigioso patrocinio della Commissione Europea. Un risultato che ribadisce la vitalità, l’appeal internazionale e la capacità innovativa della scena techno torinese ed europea.

Il Kappa FuturFestival: radici, numeri e scenari sonori
Giunto alla sua dodicesima edizione, il Kappa FuturFestival nasce nel 2014 dalla sinergia tra la vivace scena elettronica torinese e il tessuto industriale riconvertito del Parco Dora, un luogo che coniuga architettura post-industriale e vocazione culturale. In poco più di un decennio, il festival ha raggiunto fama planetaria, guadagnandosi il 6° posto nella classifica Top 100 Festivals 2025 di DJ Mag, diventando il principale rappresentante italiano nella Top 10 mondiale, a fianco di giganti come Glastonbury e Coachella.
L’edizione 2025 ha proposto una line-up di oltre 100 artisti su sei palchi (Futur, Voyager, Solar, Nova, Kosmo, Lab), in un mosaico sonoro che ha attraversato techno minimale, sperimentazione elettronica, live act e house avanguardistica. Il Kappa FuturFestival incarna la tendenza a orizzontalizzare i generi e le platee, superando le rigide etichette musicali per abbracciare una scena sempre più fluida e inclusiva. Ne sono esempio i set di Anyma, Carl Cox, Peggy Gou, Nina Kraviz e Meduza, capaci di dialogare con pubblici eterogenei in un linguaggio globale.
A rafforzare il posizionamento del festival sono le collaborazioni con istituzioni europee come la Commissione Europea – unico festival italiano a godere di tale patrocinio – e piattaforme globali come Apple Music, che trasmette i mix registrati (poi disponibili in audio spaziale). Il supporto di enti come Regione Piemonte, Città Metropolitana, Città di Torino, Camera di Commercio e Fondazione CRT conferma l’importanza dell’evento per il tessuto culturale e produttivo della città.

Art & Techno Experience, un fil rouge tra città e festival
Fra le proposte per vivere il festival, Art & Techno Experience rappresenta l’offerta più immersiva, pensata per chi desidera esplorare il festival nel suo legame con il patrimonio culturale e urbano. Oltre ai live e alle performance serali, il pacchetto include soggiorni in hotel di lusso, cene gourmet, spostamenti dedicati e visite private a luoghi artistici, creando un ponte tra la dimensione del clubbing e la ricchezza culturale della città.
Nel mio itinerario personale, il soggiorno al Grand Hotel Sitea ha rappresentato un’immersione nell’eleganza torinese, tra ambienti d’epoca e l’eccellenza stellata del ristorante Carignano. L’universo olfattivo di Xerjoff, maison torinese dell’alta profumeria artigianale, ci ha introdotti a creazioni che fondono savoir-faire e innovazione. La visita a Casa Mollino, autentico tempio del design architettonico e della simbologia esoterica, è stata una delle tappe più intime e rivelatrici.
La pausa pranzo alla Farmacia del Cambio ha unito tradizione e contemporaneità, mentre la Peyrano Chocolate Experience ci ha condotti dentro al laboratorio artigianale del celebre marchio torinese, tra degustazioni guidate e narrazioni bean-to-bar. A chiudere il cerchio, il lunch al Maggiora Bistrot, storica pasticceria e gastronomia, ha restituito la dimensione familiare e autentica dell’accoglienza piemontese.

BasicNet, Kappa e l’identità urbana del festival
Tappa della mia due giorni di Art & Techno anche il BasicVillage, quartier generale di BasicNet, il gruppo torinese – fondato da Marco Boglione nel 1994 – che controlla marchi iconici come Kappa, Superga, Sebago e K-Way. Ricavato dalla conservativa rigenerazione di un’ex fabbrica tessile in via Lugaro, il BasicVillage è un hub multifunzionale che ospita coworking, showroom, laboratori creativi, uffici, una sala eventi, un roof garden e persino residenze; una dimostrazione concreta di come architettura industriale e cultura urbana possano fondersi in un unico spazio vivo.
BasicNet sostiene il Kappa FuturFestival fin dal 2012, in partnership con Movement Entertainment Srl, e il marchio Kappa ha contribuito a trasformare il festival – nato nel 2009 come FuturFestival per celebrare il centenario del Futurismo – nel colosso internazionale che conosciamo oggi. Non semplice sponsor, ma anima e identità visiva dell’evento, Kappa fa del festival un progetto in cui moda, rigenerazione urbana e musica elettronica dialogano in uno storytelling urbano condiviso con Torino e il pianeta.
Questa relazione tra fashion brand e sound system si manifesta anche nel palinsesto culturale, con eventi e installazioni al BasicVillage durante il periodo del festival, e testimonia un ecosistema integrato in cui brand, impresa, arte e comunità dialogano in continuità con la città. In questo senso Kappa FuturFestival diventa il manifesto di una visione torinese globale, capace di trasformare il patrimonio industriale in piattaforma culturale, laboratoriale e creativa.

Arte e musica: un dialogo profondo
Il Kappa FuturFestival 2025 ha riaffermato la sua vocazione artistica, con un palinsesto che ha valorizzato installazioni site-specific e progetti fotografici. L’omaggio a Oliviero Toscani ha trasformato il palco Voyager in una galleria visiva con Portraits on white background: Razza Umana, che ha raccolto 150 ritratti da 146 nazionalità. La curatela di Ali Toscani, figlia del fotografo e direttrice creativa del festival, ha ampliato il progetto coinvolgendo il pubblico in nuovi scatti dal vivo.
Il fotografo Jacopo Di Cera ha presentato Souls, un’esplorazione poetica delle “anime” del festival, insieme a una serie di scatti aerei sulle geometrie della folla e dello spazio. L’installazione Dance First Think Later di Marinella Senatore ha animato il Kosmo Stage con sculture luminose ispirate alle luminarie del Sud Italia e al teatro politico Bread and Puppet, fondendo arte visiva e partecipazione collettiva.
Infine, la mostra Hyperworlds di Annibale Siconolfi, ospitata fino al 30 luglio da EDIT Porto Urbano, ha proposto scenari post-umani tra architettura distopica e riflessione tecnologica, espandendo la narrazione del festival oltre il dancefloor.

Sostenibilità: una priorità concreta
L’edizione 2025 ha rafforzato l’impegno del festival verso la sostenibilità ambientale: eliminati i bicchieri in plastica, raccolta differenziata potenziata, e progetto RE-CIG per il riciclo dei mozziconi di sigaretta. L’efficienza energetica è stata ottimizzata con generatori performanti, illuminazione LED e arredi riutilizzabili.
Grande attenzione anche alla mobilità sostenibile, con il 37% del pubblico che ha utilizzato mezzi pubblici grazie alle partnership con GTT, Trenitalia e Busforfun. Sul piano food, sono stati introdotti menu vegani e vegetariani in tutti gli spazi ristoro, in linea con una crescente sensibilità ecologica.
Un modello culturale torinese
Il Kappa FuturFestival si inserisce all’interno di una rete europea in fermento: dalla hard techno dei Paesi Bassi, al minimal francese, fino al jazz elettronico britannico. La sua line-up testimonia una sintesi di queste tendenze. Ma è Torino, con la sua architettura razionalista, i club post-industriali e la vitalità artistica e artigianale, a offrire un contesto unico.
L’esperienza Art & Techno è insieme diario sensoriale e intellettuale, che intreccia club culture, gastronomia, design e identità urbana. Il Kappa FuturFestival si conferma così non solo contenitore musicale, ma catalizzatore culturale, capace di raccontare una Torino globale, sofisticata e visionaria.