UN VIAGGIO INCERTO ALLA SCOPERTA DI SÉ: “KILL THE JOCKEY”, IL NUOVO FILM DI LUIS ORTEGA ALLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA

Con gli attori d'eccezione Nahuel Pérez Biscayart e Úrsula Corberó, il film porta in laguna una storia dai molti risvolti, tra il drammatico e il poliziesco

Un futuro incerto, un’importante posta in gioco e decisioni che svolteranno la vita dei protagonisti. Tutto questo è Kill the Jockey, nuovo film diretto dal regista argentino Luis Ortega, presentato in occasione dell’81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Con una filmografia di grande impatto alle spalle – ricordiamo in particolar modo i successi Caja Negra (1999) e El Ángel (2018) – Ortega consegna ora una pellicola tra il drammatico e il poliziesco, con gli interpreti d’eccezione Nahuel Pérez Biscayart e Úrsula Corberó. Rispettivamente nei panni di Remo e Abril, i due attori portano sullo schermo una coppia di giovani e talentuosi fantini, lui esperto affermato, lei all’inizio di una carriera promettente.

Quando Abril scopre di essere incinta, la vita dei protagonisti subisce un forte scossone. Da un lato lei deve decidere se portare avanti la gravidanza compromettendo così il suo futuro come sportiva professionista; dall’altro Remo, caratterizzato da un atteggiamento costantemente autodistruttivo, non sembra essere pronto a diventare genitore e a mettere da parte i suoi successi da fantino.

Kill the Jockey Venezia 81
Nahuel Pérez Biscayart e Úrsula Corberó in Kill the Jockey by Luis Ortega

La situazione fin qui descritta, già di per sé spinosa e ostica, viene poi resa ancor più complicata a causa di un terzo personaggio sulla scena: Sirena, ricco uomo d’affari per cui la coppia lavora e a cui Remo deve dei soldi. Nel momento in cui, durante la corsa più importante della sua vita, l’abile fantino sta finalmente per liberarsi del debito, un grave incidente metterà tutto in discussione. E proprio a partire da questo colpo di scena, la narrazione assume un’allure a dir poco magnetica, mostrando le vicissitudini di Remo alle prese con la scoperta di sé.

Kill the Jockey porta a Venezia 81 un’indagine sull’identità umana

A seguito del tragico evento, il fantino verrà condotto in ospedale, ove, però, non resterà per molto. L’uomo, infatti, inizierà a vagabondare per le strade di Buenos Aires, diventando protagonista di un percorso introspettivo alla ricerca di chi vuol essere veramente. Nel mentre, a rendere il tutto più coinvolgente, Sirena rimane sulla scena, pretendendo che Remo sia ritrovato, vivo o morto.

Luis Ortega
Kill the Jockey, il nuovo film di Luis Ortega a Venezia 81

Con Kill the Jockey, il regista Luis Ortega accende i riflettori su un’interessante tematica, fortemente legata all’essenza più profonda dell’essere umano: lo scontro tra mondo interiore e ambiente esterno. Ecco quindi sullo schermo una sapiente analisi circa l’identità dell’uomo, una dimensione labirintica e sfaccettata, talvolta paradossale. Nello svolgersi della narrazione, in cerca di salvezza, Remo si servirà di molteplici identità. Ad accomunarle tutte è un sottile senso di tormento; l’uomo appare dominato da fantasmi e incapace di cogliere le forze nascoste che si celano dietro la vita. E la vera sfida consisterà nel non impazzire.