Megan Ria è la protagonista di un ritratto personale e sincero che ripercorre gli anni dalla fanciullezza fino ai successi in campo professionale. Un esempio di coraggio, determinazione e intraprendenza che hanno reso possibile il coronamento del suo sogno, quello di diventare una ballerina.
Megan Ria, classe 2005, è una giovane ballerina, modella e influencer italo-cubana. La sua è una storia di rivincita personale e di successi conquistati con determinazione e sacrificio. «Ero una bambina molto solare, curiosa e già innamorata della musica» racconta Megan, che già da piccola chiedeva alla madre di essere accompagnata ai concerti per conoscere gli artisti sul palco. A soli cinque anni l’occasione di partecipare al programma Chi ha incastrato Peter Pan condotto da Paolo Bonolis, un’esperienza vissuta con spensieratezza ed entusiasmo. Poi il suo ingresso nel mondo della danza e i sacrifici per coltivare questo suo talento, ricordando come il supporto della madre e dei suoi insegnanti siano stati fondamentali. «La danza mi ha salvato […]. È stata il mio rifugio» racconta Megan. Indipendente e determinata già da adolescente, dall’età di sedici anni lavora come ballerina nei programmi televisivi Il cantante mascherato, Big Show e Battiti Live. A renderla però nota al grande pubblico è l’ammissione nel 2022 alla scuola di Amici di Maria De Filippi, un’esperienza che le cambia completamente la vita. Per la prima volta, infatti, Megan ha l’opportunità di dedicarsi esclusivamente allo studio della danza, senza pressioni esterne, lavorando al fianco di grandi maestri e professionisti. Le occasioni in campo professionale continuano nel 2024, con la partecipazione a Pechino Express La rotta del dragone insieme all’amica Maddalena Svevi. Questo viaggio è l’occasione per mettersi alla prova «[…] in un contesto di sopravvivenza», aprendosi verso nuove esperienze e culture. Ma non finisce qui, Megan infatti viene anche scelta per entrare nel corpo di ballo di Marco Mengoni, in gara al Festival di Sanremo 2024, e in quello di Sfera Ebbasta durante il suo tour estivo in Italia.

«Penso che non ci sia fortuna più grande di svegliarsi ogni mattina e poter dire faccio quello che amo. […] Ho dovuto fare dei sacrifici. Non mi è mai stato regalato niente»
Ho letto che hai radici cubane da parte di madre e salentine da parte di padre. In questi anni hai avuto la possibilità di sviluppare un legame con Cuba?
Culturalmente ho avuto un’educazione cubana, soprattutto nel modo di vivere e nelle scelte istintive che faccio, però ovviamente c’è stata anche l’influenza di mio papà. Sono cresciuta con il sorriso in viso e con la musica, mai farsi abbattere quando una cosa materiale non va in porto. Bisogna sempre gioire delle piccole cose, dell’amore e della musica. Sono tanto grata per questo.

«È un qualcosa che ho da sempre nel sangue. Non ho mai chiesto niente di materiale, ma semplicemente chiedevo a mia mamma di farmi ballare, di farmi conoscere artisti»
Mi descriveresti la Megan bambina?
Ero sicuramente una bambina molto solare, molto curiosa e già innamorata della musica e dell’arte. Chiedevo ai miei genitori di portarmi ai concerti, gli dicevo che volevo ballare su quei palchi. È un qualcosa che ho da sempre nel sangue. Non ho mai chiesto niente di materiale, ma semplicemente chiedevo a mia mamma di farmi ballare, di farmi conoscere artisti. La Megan bambina ha però anche sofferto. È una cosa che uno spesso non dice, ma il fatto di essere mulatta non è stato semplice sotto tanti punti di vista. Nonostante avessi già partecipato a Chi ha incastrato Peter Pan e facessi dei servizi fotografici, mi prendevano in giro e mi chiamavano scimmia perché magari avevo qualche pelo in più rispetto agli altri. Mi sentivo quindi spesso a disagio insieme agli altri bambini.
Che rapporto hai con i tuoi genitori e come, crescendo, la distanza ha influito sul vostro rapporto?
Oggi con i miei genitori ho un rapporto unico. Penso che abbiamo trovato un equilibrio: se in passato, durante la mia adolescenza, abbiamo avuto dei problemi, ora crescendo sto capendo che sono persone e che nessuno gli ha insegnato come essere genitori. Io sono autonoma e indipendente in tutto e per tutto, vivendo da sola da quando avevo 14 anni. Li sento però per confrontarmi, mia mamma magari mi aiuta più nella parte sentimentale, mio papà invece in quella più logistica. L’unica cosa che posso fare è essere una brava figlia e dare loro delle soddisfazioni.

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«È stato un susseguirsi di cose, di crescita e conoscenze, di insegnanti che mi hanno portato ad essere quella che sono ora»
Quando e grazie a chi nasce la tua passione per la danza?
Da sempre, da quando ne ho memoria. Mia mamma metteva la musica in casa: la voglia di festeggiare, di ballare e di divertirsi non è mai mancata. Ho iniziato a studiare danza seriamente quando avevo sette anni, e da quel momento non ho più smesso. Uscivo da scuola alle due e mezza e alle tre ero già a danza. È stato un susseguirsi di cose, di crescita e conoscenze, di insegnanti che mi hanno portato ad essere quella che sono ora. Mia mamma all’epoca non aveva le possibilità economiche di pagarmi un mese in accademia, e gli insegnanti mi hanno aiutato tanto dandomi delle borse di studio. Credevano in me. Facevo dei sacrifici immensi per studiare, ma vivevo proprio di musica. La danza mi ha salvato, letteralmente. È stata il mio rifugio.


Che rapporto hai con il sacrificio?
Ho un rapporto sano. Ho dovuto fare dei sacrifici da sempre, ma penso che senza il sacrificio non si possano ottenere dei risultati. Non mi è mai stato regalato niente. Faccio tanti sacrifici per avere quello che ho e fare ottenere alcune cose alla mia famiglia. Ma quando lo fai per una cosa che ami, lo fai con piacere. E ringrazio il mio lavoro per questo.
La tua carriera ha visto diverse importanti collaborazioni con artisti del panorama musicale italiano, citiamo per esempio Marco Mengoni e Sfera Ebbasta. Pensando al futuro, con quali artisti, sia nazionale che internazionali, ti piacerebbe collaborare e perché?
Mi piacerebbe collaborare con Elodie, per me è un’icona. Mi piace la sua libertà di essere donna, la sua scelta di vestirsi come vuole e i valori che porta sul palco. La sento molto vicina a me. Mi piacerebbe ballare anche per Megan Thee Stallion, Doja Cat e Beyoncé. So che sono nomi importanti, ma sto lavorando per potermi permettere un giorno di andare a Los Angeles, fare audizioni e iniziare un tour con artisti internazionali.


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«Pecchino Express mi ha cambiato spiritualmente»
Amici 22: in quale momento della tua vita è arrivata la chiamata del Programma di Maria De Filippi, e come hai vissuto questa esperienza?
La chiamata è arrivata in un momento che non mi aspettavo assolutamente, perché in realtà ho iniziato a lavorare con i coreografi del mondo della televisione da quando avevo 16 anni. Sono stata contattata mentre ero in Sardegna a fare uno show, in quel momento avevo 17 anni e mezzo. Non mi sentivo pronta, ma ho deciso comunque di partecipare alle audizioni. Vediamo cosa succede, mi sono detta. Per me è stata un’esperienza che mi ha cambiato completamente la vita. Dentro al programma mi sono sentita coccolata e tutelata. Mi alzavo la mattina sapendo di fare quello che amavo, senza distrazioni e avendo modo di studiare con dei professionisti meravigliosi. Maria mi ha aiutato e mi ha dato un sacco di coraggio, perché esibirsi davanti a milioni di italiani che ti guardano è stata una prova di coraggio che tuttora mi porta dietro.
Pechino Express La rotta del dragone 2024: cosa ti ha spinto ad accettare questo viaggio, e come ti ha cambiata una volta ritornata in Italia?
Ho sempre voluto partecipare al programma per l’esperienza, e lo avrei fatto anche senza telecamere. Penso che ognuno di noi dovrebbe fare questa esperienza almeno una volta nella vita. La cosa che più mi ha spinta è stata la curiosità: io sono una persona estremamente curiosa, aperta al diverso, e volevo mettermi alla prova per vedere la mia reazione in un contesto di sopravvivenza. Ne sono uscita veramente tanto sorpresa, ho avuto dei momenti di down, dei momenti dove ho pianto. Tornata in Italia è stato molto difficile, devo essere sincera. In Asia hanno una visione della vita e un’educazione completamente diversa. Non avevano neanche il telefono ma erano felici, sereni. Se qui viviamo in un mondo materiale e superficiale, in Asia ho veramente conosciuto la vita semplice, nutrita d’amore e di valori veri. Pecchino Express mi ha cambiato spiritualmente.

«La cosa più forte è l’amore verso quello che ci fa sentire vivi e appagati»
La tua è la storia di una ragazza resiliente che ha saputo realizzare il proprio sogno con impegno e determinazione. Per tutti i nostri lettori che stanno vivendo un momento di incertezza, non sapendo se continuare ad inseguire le proprie aspirazioni, cosa ti sentiresti di condividere con loro?
La cosa più forte è l’amore verso quello che ci fa sentire vivi e appagati. Dal momento che ti rendi conto di amare qualcosa, non mollare mai. Penso che non ci sia fortuna più grande di svegliarsi ogni mattina e poter dire faccio quello che amo. Bisogna essere testardi e perseverare, mandando a quel paese chiunque, anche i genitori che non credono in quel sogno. Insieme a me, mia mamma è stata la prima e l’unica persona ad aver creduto sempre nel mio sogno. Non mollare, mai.
Puoi condividere con noi un tuo prossimo progetto?
Sto pensando a cosa potrei dire, sono un po’ scaramantica. Sicuramente ho intenzione di parlare di più alla mia community black, cosa che non ho ancora fatto perché mi sono sempre sentita un po’ piccolina e avevo paura di usare le parole sbagliate. Mi rendo però conto che dal momento che ho delle persone che mi seguono, c’è bisogno di sensibilizzarle da questo punto di vista. A livello lavorativo ci saranno invece un po’ di sorprese dall’anno 2025, diciamo non solo in Italia.
A inizio dell’intervista abbiamo parlato della te bambina. Per concludere questa intervista, mi piacerebbe sapere cosa le diresti oggi?
La abbraccerei, le darei tantissimi baci e le direi che è stata brava. In realtà la me bambina ci ha sempre creduto, non so come spiegarti. Sono fiera della bambina che sono stata. Posso dirlo proprio forte.

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Credits
Photographer Francesca Zama
Stylist Corinne Zoccali
Make Up Artist Gloria Todaro
Hair Stylist Luca Milesi
Stylist Assistant Davide Chiai
Location Studio Underground
Agency Golden Sabre