Andrea Lonigro, designer e fondatore del brand Noskra, ci racconta la visione dietro il suo marchio streetwear, riconosciuto per le silhouette oversize e l’attenzione meticolosa ai dettagli. Per il 2025, Noskra presenta Ethereal, una collezione unisex ispirata alla grandiosità della natura: un omaggio visivo alla bellezza dei paesaggi montani e alla complessità dei particolari nascosti negli alberi e nelle rocce. Questi elementi si traducono in texture e dettagli distintivi che definiscono il design dei capi.
Nel corso dell’intervista, Lonigro ci ha svelato il suo percorso creativo e i progetti in cantiere per il futuro.
Come descriveresti il tuo stile?
In realtà, sono attratto da diversi stili che, un giorno, penso di voler integrare in quello che oggi rappresenta lo stile più riconoscibile del brand, soprattutto per quanto riguarda le silhouette, i tagli e i tessuti che utilizziamo. Descriverei il mio stile in modo semplice come uno streetwear raffinato, caratterizzato da una particolare attenzione alle lavorazioni, spesso di ispirazione sartoriale.

«In quel periodo lavoravo in un laboratorio in cui producevamo abbigliamento per altri marchi»
Come è nato Noskra?
Noskra è nato nel 2020, ma è stato ufficialmente presentato al pubblico nel 2022 con il lancio delle prime due collezioni. Queste sono state pensate principalmente per comunicare al mondo l’estetica e la direzione che il brand voleva e vuole ancora perseguire.
In quel periodo lavoravo in un laboratorio dove realizzavamo capi d’abbigliamento per altri marchi. È stato lì che ho avuto la fortuna e l’opportunità di dare forma e sfogo alle mie passioni e ai miei sogni, che fino a quel momento erano rimasti nascosti o difficili da esprimere.
Da quel momento tutto ha preso vita, portando Noskra a essere, oggi, una realtà concreta, con un forte desiderio di crescere e di affermarsi a livello globale.
Da cosa prendi ispirazione?
Non avendo seguito un percorso tradizionale di studi in fashion design, ciò che mi ha portato a intraprendere questo lavoro e da cui traggo maggiormente ispirazione è tutto ciò che osservo quotidianamente: la vita di strada, le esperienze che condivido con i miei amici e i contenuti che scopro attraverso canali moderni come Instagram, ormai una vetrina globale.
Ritengo che, oggi, sia fondamentale conoscere la storia della moda, ma ancora più importante è saper percepire e osservare l’evoluzione del mondo e delle persone. Questo approccio permette, talvolta, di riconoscere o addirittura anticipare alcune tendenze.
Per quanto riguarda le grafiche e le stampe presenti in ogni collezione, l’ispirazione principale arriva dal mondo dell’architettura brutalista, che ha influenzato fin dall’inizio il concept del brand. La musica, invece, è un elemento imprescindibile nella mia vita: scandisce i momenti, il ritmo del mio lavoro e il mio stato d’animo. Senza di essa, non potrei davvero fare nulla.

«Dai capi più semplici a quelli più strutturati ci possono essere anche diverse combinazioni di lavorazioni»
Come sviluppi una nuova collezione?
Di solito parto con idee abbastanza precise per quanto riguarda le strutture e le forme. Successivamente, mi dedico alla ricerca dei tessuti più adatti, quelli che mi colpiscono di più o che considero perfetti per la collezione o il periodo specifico. In questo processo, capita naturalmente di dover rivedere o adattare alcune lavorazioni o strutture per garantire che la resa finale sia ottimale e coerente con il capo che stiamo sviluppando.
L’intero processo avviene in modo molto genuino e, soprattutto, divertente. Questo mi permette di vivere ogni esperienza, bella o meno, con entusiasmo, sapendo che tutte fanno parte del viaggio creativo.
Che tipo di lavorazioni utilizzi?
La scelta delle lavorazioni dipende dalla tipologia del capo. Utilizziamo le tecniche più funzionali per garantire che il capo vesta al meglio e che il tessuto supporti l’estetica desiderata.
Che si tratti di capi più semplici o di pezzi più strutturati, spesso si combinano diverse lavorazioni, studiate appositamente per sostenere le forme e le strutture, che possono essere talvolta morbide e fluide, talvolta più rigide e definite.