Celeste dalla porta

Da Parthenope a Here Now, le ultime uscite dal mondo del cinema

Paolo Sorrentino, Luca Guadagnino, Gabriele Muccino e Gianni Amelio, tra gli altri: ecco tutti i nuovi film da non perdere

Sarebbe bello se per il cinema italiano si facesse quello che hanno fatto recentemente per la musica Fabri Fibra, Geolier e Rose Villain: una vera e propria serie tv – Nuova Scena, su Netflix – grazie alla quale i tre artisti sono andati per le vie di Roma, Napoli e Milano alla ricerca della nuova superstar della scena italiana. Musica, parole e carisma da cercare in quello che sarà il nuovo volto su cui puntare per guadagnare e per suscitare (nuove?) emozioni, necessarie più che mai in un momento come questo.
A ben guardare, la musica, così come il cinema e il teatro, questa ricerca la porta avanti quotidianamente e da sempre. Sono solo cambiati i modi in cui tutto questo avviene, prendendo tanto da tutto, poco importa che siano scuole di recitazione o accademie, l’ennesimo reality show o lo sport: a chiunque è concesso di provarci. Che ci si riesca, però, è un’altra cosa, perché a diventare attori, soprattutto quando si viene da un ambiente totalmente estraneo, ce la fanno in pochi. 

Geolier, Fabri Fibra e Rose Villain, giudici di Nuova Scena
Geolier, Fabri Fibra e Rose Villain, giudici di Nuova Scena

La nuova scena nel mondo del cinema arriva da Mare Fuori

Guardando agli ultimi trent’anni, caso eclatante in tal senso è quello di Claudia Gerini e Luca Argentero. La prima si fidanza giovanissima con Gianni Boncompagni e inizia a recitare con Claudio Verdone, con cui tutto ha avuto inizio, carriera compresa. Il secondo, bellone di una buona famiglia torinese, va al Grande Fratello per poi essere scoperto da Claudio Cupellini che lo vuole in Lezioni di Cioccolato, ma soprattutto da Ferzan Ozpetek che lo spoglia (anche se per pochissimo tempo) nel suo Saturno Contro.
In mezzo, tutta un’altra serie di nomi che è inutile ricordare, ma non possiamo non citare gli straordinari ragazzi della serie Rai Mare Fuori, oggi tutte o quasi delle superstar, da Massimiliano Caiazzo a Domenico Cuomo, da Matteo Paolillo a Nicolas Maupas, da Valentina Romani a Clotilde Esposito. E poi Clara Soccini, che oggi fa la cantante ed ha partecipato anche all’ultimo Festival di Sanremo, in un anno in cui scarseggiano opere di registe e abbondano film diretti da uomini (anche se nel 2023 l’opera più vista dal pubblico sia stata C’è ancora domani di e con Paola Cortellesi). 

Parthenope di Paolo Sorrentino «è un’epica del femminile senza eroismi»

Con un Festival di Cannes appena passato, edizione numero 77, ci sono state aspettative sul cinema made in Italy. Su tutti, il film più atteso: Parthenope di Paolo Sorrentino, un film Fremantle prodotto da The Apartment Pictures. Per il regista campano si tratta della sesta partecipazione alla prestigiosa kermesse, vent’anni dopo la sua prima volta con Le conseguenze dell’amore (2004). Ci tornò con Il divo (2008), This must be the place (2011), La grande bellezza (2013) e Youth – La giovinezza (2015). Questa nuova pellicola si basa sul mito della Sirena Partenope, una delle più grandi tradizioni napoletane, da sempre considerata come la vera fondatrice della città.
Il ricco cast è composto da Dario Aita, Silvia Degrandi, Isabella Ferrari, Lorenzo Gleijeses, Biagio Izzo, Marlon Joubert, Peppe Lanzetta, Nello Mascia, Gary Oldman, Silvio Orlando, Luisa Ranieri, Daniele Rienzo e Alfonso Santagata. La giovane Celeste Dalla Porta (segnatevi questo nome, ne sentirete parlare a lungo!) e Stefania Sandrelli, ovvero i due volti – in epoche diverse – della protagonista Parthenope, raccontano una storia dal 1950, da quando la Sirena nasce, fino a oggi. 

«è un’epica del femminile senza eroismi, ma abitata dalla passione inesorabile per la libertà, per Napoli e gli imprevedibili volti dell’amore, i veri, gli inutili e quelli indicibili, che ti condannano al dolore e poi ti fanno ricominciare»

Il risultato, racconta il regista, «è un’epica del femminile senza eroismi, ma abitata dalla passione inesorabile per la libertà, per Napoli e gli imprevedibili volti dell’amore, i veri, gli inutili e quelli indicibili, che ti condannano al dolore e poi ti fanno ricominciareTroverete la perfetta estate di Capri, da ragazzi, avvolta nella spensieratezza e l’agguato della fine». «Le giovinezze – ha aggiunto – hanno questo in comune: la brevità. Sa essere lunghissima la vita, memorabile o ordinaria. Lo scorrere del tempo regala tutto il repertorio di sentimenti. E lì in fondo, vicina e lontana, questa città indefinibile, Napoli, che ammalia, incanta, urla, ride e poi sa farti male»Curioso, ma sicuramente azzeccato, la scelta di Sorrentino sul Costume Artistic Director per il film: è Anthony Vaccarello (anche tra i produttori), direttore creativo di Saint Laurent che ce ne fa vedere sempre delle belle durante le sfilate, figuriamoci al cinema. 

ultime uscite cinema Celeste dalla Porta
Parthenope by Paolo Sorrentino, Celeste Dalla Porta, ph. Gianni Fiorito

Le ultime uscite del cinema Made in Italy

Mentre Luca Guadagnino si gode il successo del suo Challengers con Mike Faist, Zendaya e Josh O’Connor, Gabriele Muccino ritorna sul grande schermo con Here Now, un altro lungometraggio teen tra l’America e la Sicilia. Come in Guadagnino, c’è un triangolo amoroso anche in Campo di battaglia, il nuovo film di Gianni Amelio con Alessandro Borghi e Gabriel Montesi nei panni di medici durante la prima Guerra Mondiale, rivali in amore dell’infermiera Anna (è Federica Rosellini). Gabriele Salvatores, invece, punta su un soggetto di Fellini e Pinelli con il suo nuovo film, Napoli-New York, un romanzo di formazione per due piccoli fratelli a cavallo dell’Oceano con Pierfrancesco Favino protagonista, giurato anche a Cannes.
C’è Napoli anche in Hey Joe, storia d’amore napoletana diretta da Claudio Giovannesi con James Franco. Michele Placido, invece, punta su Fabrizio Bentivoglio in Eterno Visionario; forse perché Toni Servillo è coinvolto in Iddu della coppia Antonio Piazza, Fabio Grassadonia, biopic incentrato su Matteo Messina Denaro. Un progetto questo che vede in prima linea anche Elio Germano, nel frattempo volto de La grande ambizione di Andrea Segre su Enrico Berlinguer. 

Altra biografia è l’opera seconda di Gianluca Jodice: dopo Il cattivo Poeta D’Annunzio, Il Diluvio inquadra Luigi XVI e Maria Antonietta, mentre Leonardo D’Agostini torna con Una storia nera, una detective story con Laetitia Casta e Andrea Carpenzano tratta dal romanzo di Antonella Lattanzi.
Tra gli esordienti, Neri Marcorè si sdoppia davanti e dietro la cinepresa per Zamora, ma se le neoregiste di casa Rai sono tre – la cantautrice Margherita Vicario con Gloria!, l’attrice Carolina Pavone con Quasi a casa e la documentarista Sara Fgaier con Sulla terra leggeri – nel listino dei principali film firmati da cineaste si contano l’autobiografico Prima la vita di Francesca Comencini, Il treno dei bambini, diretto dalla sorella Cristina e ispirato al romanzo di Viola Ardone pubblicato da Einaudi, Ho visto un re di Giorgia FarinaFacciamo tutti centro di Paola Randi.

Da non perdere, il biopic Anna Magnani – L’alba del giorno dopo di Monica Guerritore, anche lei all’esordio dietro la macchina da presa. Tornerà in sala per Groenlandia anche Laura Samani che, dopo gli applausi cannensi a Piccolo corpo, è impegnata nella realizzazione di Un anno di scuola, storia vera d’inizio Novecento con al centro una studentessa ginnasiale in una classe di soli maschi. La narrazione è ambientata a Trieste ed è ispirata dal romanzo omonimo di Giani Stuparich. Wanted, invece, distribuirà in Italia Maria Montessori, altra co-produzione italo-francese diretta da Léa Todorov, con Jasmine Trinca nei panni della celebre pedagogista marchigiana.
Filippo Scotti, invece, dopo il successo con Sorrentino, diventerà un giovane e psicolabile scrittore, infatuato di una soldatessa americana nella Bologna anni ’40 ne L’orto americano, diretto da Pupi AvatiUltimo, ma non certo per importanza, il kung fu movie di Gabriele Mainetti (Lucky Red, ambientato sul colle Esquilino, ma per ora è ancora alla ricerca di titolo).