Protopapa è un nome che risuona sempre più forte nella scena musicale indipendente italiana e internazionale. DJ, producer, talent scout e fondatore di FLUIDOSTUDIO, la sua carriera è il risultato di una passione instancabile e di un approccio fluido alla creatività. Da Lecce a Milano, passando per New York e i club d’Europa, ha saputo trasformare ogni esperienza in un’opportunità, unendo musica, moda e attivismo in un unico, vibrante percorso. Arrivato a Milano nel 2010 con il sogno di diventare fotografo di moda, Protopapa ha presto scoperto che la sua vera strada era dietro la consolle. Nel 2011, una proposta inaspettata ha cambiato tutto: prima la direzione artistica di una serata, poi di un intero club, fino a diventare DJ resident. Da quel momento, la musica è diventata il suo lavoro a tempo pieno.
Nel 2020, in piena pandemia, Protopapa ha fondato FLUIDOSTUDIO insieme a Pierpaolo “ilromantico” Moschino, con l’idea di dare voce a una scena musicale italiana poco rappresentata. Un progetto che non è solo un’etichetta, ma una piattaforma in cui la musica incontra cultura e identità. Sexy, divertente, imprevedibile: così Protopapa definisce la sua musica. Un sound che unisce influenze clubbing, pop e disco, sempre con un’attitudine fresca e inclusiva. Il suo ultimo singolo, Versatchy (It’s Versace!), è un tributo a uno dei brand più iconici del mondo della moda e una celebrazione del suo spirito outsider nel fashion system. DJ, producer, talent scout, attivista: Protopapa è tutto questo, senza mai rinchiudersi in una definizione fissa. Il suo sound e il suo spirito nel fare community sta ridefinendo i confini della scena musicale italiana. Un artista anche “maker”, capace di trasformare intuizioni in realtà, oltre ad essere un grande supporter per le nuove generazioni e punto di riferimento per la comunità LGBTQIA.


«[…] mi è sembrata un’occasione abbastanza unica e imperdibile. Vivere di musica è un privilegio e ne sono molto consapevole»
Quando hai capito che avresti trasformato la tua passione per la musica in un lavoro?
Nel 2011, ero arrivato a Milano da un anno col sogno di diventare fotografo di moda ma le cose hanno preso un’altra piega quando mi è stato proposto di curare la direzione artistica prima di una serata settimanale e poi dell’intero club, oltre che fare da dj resident… A qual punto era più che un lavoro a tempo pieno e mi è sembrata un’occasione abbastanza unica e imperdibile. Vivere di musica è un privilegio e ne sono molto consapevole.
Quali gli artisti e incontri che hanno segnato il tuo percorso?
Incontrare il dj, producer e direttore creativo Disco Bambino aka Beppe Savoni, molti anni fa, mi ha letteralmente cambiato la vita, grazie a lui ho potuto vivere delle esperienze incredibili a New York, come conoscere Nile Rodgers, mettere dischi al Cipriani, ma anche nei peggiori bar e club della grande mela. Gli sarò per sempre grato.


«Sentivo l’urgenza di dare voce e spazio […] a tutta quella musica dai margini che non vedevamo rappresentata da nessuna parte»
Hai fondato la tua etichetta FLUIDOSTUDIO e lavori molto sullo scouting di nuovi talenti…raccontaci come è nato questo progetto e chi stai seguendo?
FLUIDOSTUDIO nasce ufficialmente nel 2020, in piena pandemia, ma in realtà è stato un processo lento, iniziato con la collaborazione con Pierpaolo ilromantico Moschino, mio socio nella label. L’ho conosciuto tramite amici e l’ho subito assoldato per aiutarmi con le numerose soundtrack per sfilate per cui curavo le musiche e da lì è nata un’amicizia che ci ha portati all’apertura di FLUIDOSTUDIO. Sentivo l’urgenza di dare voce e spazio nella discografia italiana a tutta quella musica dai margini che non vedevamo rappresentata da nessuna parte. Abbiamo iniziato con un paio di artistə e, dopo 5 anni, contiamo quasi 100 release. Oltre alla discografia abbiamo ampliato anche ad eventi come talk, showcase e tanti esperimenti che a breve comunicheremo…
Vivi a Milano ma sono sempre importanti le radici pugliesi. Cosa porti della tua terra a Milano e viceversa?
Milano mi ha permesso di dare sfogo alle centinaia di idee che affollavano la mia testa, ed è diventata Casa e qui ho alcuni degli affetti più cari in assoluto, ma non sono uno di quelli che rinnega le proprie origini, anzi; penso di essere il tipico salentino amichevole e pieno di energia, voglia di fare ma che sa anche rilassarsi o fare festa. Sogno di poter riportare tutte le mie esperienze al sud, al servizio di giovani talenti assetati di curiosità.

«Mi sono sempre sentito un po’ “brat” e outsider della moda, la guardo con enorme fascino e ammirazione»
Come definiresti la tua musica?
Sexy, divertente e imprevedibile.
Il tuo nuovo singolo Versatchy (It’s Versace!) è un omaggio a uno dei brand italiani più famosi al mondo. Come è nato questo singolo e cosa pensi del sistema moda attuale?
Nasce tutto da sessioni in studio con Dumar, producer con cui ho lavorato a questo brano (e anche altri che arriveranno a breve) e dalla nostra voglia di divertirci facendo musica. Anni fa mi sono ritrovato catapultato nel mondo della moda, lavorando come dj e consulente musicale anche per brand importanti e iconici come Dior, Dolce & Gabbana, Armani e lo stesso Versace e l’ho sempre fatto senza cambiare il mio atteggiamento tipicamente spontaneo e accogliente, due termini che non associo spesso agli ambienti della moda. Mi sono sempre sentito un po’ “brat” e outsider della moda, la guardo con enorme fascino e ammirazione e trovo molto divertente tutto il “circo” che c’è all’interno e intorno.
Versatchy (It’s Versace!) è il riassunto della mia visione della moda: mai troppo seria ma da trattare con il giusto rispetto. E poi, dopo aver conosciuto Donatella e avendo lavorato per lei su un set come dj, era d’obbligo un tributo a lei e a Gianni. Curiosità: nel pezzo ci sono parole dette dalla stessa Donatella e da Kate Moss in due interviste a Vogue, interpretate qui dalla disco diva australiana Tanzer.


«È fondamentale non annichilirsi e continuare a creare spazi in cui incontrarsi per confrontarsi e riconoscersi, per fare comunità e unire le forze»
Stai partendo per un tour europeo, dove ti vedremo e che programma porterai in giro?
Sono appena tornato da Ginevra e breve sarò a Parigi, Amsterdam e Lisbona. Ovviamente ci saranno date anche in Italia e in altre città Europee e oltreoceano… Se potessi vivrei in perenne viaggio tra djset e nuovi posti da visitare. «Ci sarà un tour?» «“Yes, of course!»
Oltre che musicista, dj e producer, sei anche un attivista LGBTQIA+. Vista la situazione politica globale (e non solo italiana) quali sono le prossime sfide da portare avanti?
Ci sono molte, troppe forze politiche che stanno cercando di cancellare la nostra esistenza e le nostre storie, ma noi (persone LGBTQIA+) siamo sempre esistite e sempre ci saremo. È fondamentale non annichilirsi e continuare a creare spazi in cui incontrarsi per confrontarsi e riconoscersi, per fare comunità e unire le forze, per raccontare le nostre storie e quelle di chi, prima di noi ci ha permesso oggi i diritti, seppur ancora pochi, e le faticose conquiste. Dare per scontato avere dei diritti è pericoloso, soprattutto in un clima globale che con un soffio di vento te li porta via.

Credits
Photographer Ikka Mirabelli
Stylist Leonardo Persico
Creative direction Fabrizio Talia
Make Up Artist Serena Polh
Assistant Nat Tasha Lapiana
Special thanks Piergiorgio Adragna, Giacomo Savadori e ilromantico