Sotto il sole, la sublime alchimia della skincare estiva

Con il caldo, la pelle richiede leggerezza attraverso gesti mirati e texture impalpabili, trasformando la cura in un rituale di bellezza

«Luce diffusa, splendore. L’estate è necessaria e costringe ogni anima alla felicità». Nel suo Journal, lo scrittore francese premio Nobel André Gide descriveva così la sensazione che tutti abbiamo provato all’arrivo del primo caldo, quando si spalancano le finestre per far entrare la luce nelle stanze troppo a lungo chiuse, e l’aria profuma di gelsomini e salsedine. O la prima volta che usciamo senza giacca, lasciando che il sole accarezzi le braccia e le spalle dopo i rigori dell’inverno.

O ancora: un pranzo all’aperto con gli amici, la tavola ancora da sparecchiare e l’irresistibile ghiribizzo di inforcare gli occhiali da sole, appoggiarsi allo schienale della sedia e chiudere gli occhi sorridendo. Non è un caso che l’estate sia associata a ricordi felici, a una generica promessa di allegria, anche quando le vacanze sono lontane.

Skincare estiva: detersione, idratazione e protezione solare

Il sole ha un ruolo cruciale nella nostra salute, sia fisica che mentale. Permette di sintetizzare la vitamina D; ci dà la carica al mattino, setta l’orologio biologico sul ritmo giusto. La luce svolge un’azione antidepressiva e ha effetti benefici sull’umore e sull’energia. Il sole è anche un potente alleato di bellezza – a patto di conoscerlo e di proteggersi in anticipo. Ma tornando ad André Gide: l’estate è davvero necessaria come scrive. “S’impone”, in francese. È essenziale. Nella doppia accezione di “importante, imprescindibile” e di “minimalista, ciò che serve davvero”. In questa stagione serve davvero poco: un buon libro, una ciotola di ciliegie, un vestito di lino e una crema solare. Si viaggia con ciò che entra nello zaino, si alleggerisce il guardaroba e si fa lo stesso col beauty case.

«In estate vale il principio del less is more» – spiega la dottoressa Ines Mordente, specialista in Dermatologia e Venereologia, nonché autrice del libro #SkinRevolution (Sperling&Kupfer) – ma sempre con criterio. «Non si può rinunciare a detersione, idratazione e protezione solare. Sieri molto ricchi o maschere nutrienti si possono ridurre, ma solo se la pelle non ne avverte il bisogno». Si possono invece lasciare nel cassetto fino all’autunno retinoidi, acidi esfolianti forti (come il glicolico) e alte concentrazioni di vitamina C, a meno che non si abbinino a un SPF elevato e costante. «Questi attivi – conferma l’esperta – possono aumentare la sensibilità al sole e favorire la comparsa di macchie».

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La pelle, un confine visibile tra noi e il mondo intorno

Cambiano le stagioni, e le abitudini. Se in inverno la skincare deve nutrire e avvolgere, d’estate invece punta tutto sulla freschezza e sul glow, tramite sieri che sembrano acqua, patch occhi da tenere in frigo e creme corpo sorbetto, tonificanti e rassodanti, da stendere sulla pelle con gesti lenti e meditativi. Già, perché non c’è solo il viso: d’estate le gambe e le braccia si riprendono la scena, e la pelle diventa il confine visibile tra noi e il mondo intorno. Una barriera da curare e proteggere: salsedine, raggi UV, sudore e cloro aumentano lo stress cutaneo. «Servono formule più leggere, ma comunque ricche di attivi efficaci. La parola chiave? Equilibrio».

Guai ad “affamare” (anzi: ad “assetare”) la pelle in vacanza, pensando che faccia tutto da sola. Piuttosto pochi prodotti, ma mirati. Pochi gesti, ma costanti: un approccio minimal, ma consapevole e gentile. Perché è vero che il sole ci dona quel colore sano e ambrato, ma è anche vero che può acuire alcune condizioni, come spiega la dottoressa Mordente: «L’acne può aumentare, soprattutto a causa di occlusione e sudore». Per non parlare di pelle lucida, pori dilatati e disidratazione profonda. Come noi, la pelle ha bisogno di bere: sono i liquidi che assumiamo durante il giorno a mantenerla idratata. L’acido ialuronico aiuterà poi a catturare le riserve d’acqua, restituendo morbidezza e turgore: «È essenziale una skincare bilanciata, che rispetti il microbiota cutaneo e rafforzi la barriera della pelle». 

Essenziale: come una camicia bianca, un cappello di paglia e un libro per crogiolarsi al sole nelle prime ore del mattino, quando i raggi sono più gentili. Tra l’altro, anche il termine “crogiolarsi”, che usiamo per descrivere uno stato prolungato di benessere, ha un’etimologia ‘luminosa’: deriva infatti dal francese ‘croiseul’, una specie di lampada. 

Credits

Photographer Gennaro Andreoli 

Stylist Chiara Naretto 

Make Up Artist Chiara Giangrossi 

Hairstylist Alice Donadio 

Model Tony – I love models mngt 

Styling Assistant Chiara Basso