Tommaso Cassissa

Tommaso Cassissa, catch him if you can

Un desiderio costante di mettersi alla prova, di crescere e di migliorarsi professionalmente. Il suo è un percorso artistico iniziato grazie ai social, approdando poi al cinema e a teatro. Dal 27 marzo l’attore è nel cast della quinta stagione di Lol - chi ride è fuori

È il 2010 quando Tommaso Cassissa carica il suo primo video su YouTube. Quel canale, che oggi conta più mezzo milione di iscritti, è il primo luogo in cui può esprimere il suo talento e dare sfogo a una creatività che non vuole limitazioni. Accanto al “tubo” arriva il mondo dei social network dove, tra Instagram e TikTok, è seguito da più di 4 milioni di persone.

Il suo costante desiderio di mettersi alla prova, di crescere, di migliorare professionalmente e di cercare la sua strada lo porteranno a debuttare sul grande schermo con un ruolo da protagonista in Un oggi alla volta. Tommaso si allontana dalla cifra stilistica con cui si è fatto conoscere dal grande pubblico e impara a raccontare per la prima volta il dolore, con un’interpretazione intensa che gli ha permesso di sbloccare le sue fragilità. A Natale 2024 ritorna al cinema al fianco dell’accoppiata comica formata da Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni in Io e te dobbiamo parlare.

Il 2025 parte con due importanti novità professionali per il creator. Cassissa approda a teatro con il musical Prova a prendermi in cui veste i panni di Frank Abagnale Jr., ruolo che al cinema è stato proposto da Leonardo DiCaprio. Un progetto che gli permette di calcare palchi importanti come quello del Teatro Nazionale di Milano e del Brancaccio di Roma. Tommaso canta, balla, recita e impara a gestire l’imprevisto, elemento imprescindibile della dimensione live. Dal 27 marzo l’attore è nel cast della quinta stagione di Lol – chi ride è fuori. La sfida tra comici di Prime Video è un’occasione per mettersi nuovamente alla prova al fianco di nomi blasonati del calibro di Enrico Brignano e Geppi Cucciari.

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«La sfida più grande era riuscire a farlo con naturalezza. Ho lavorato tanto anche sulla parte psicologica per riuscire a gestire lo stress del momento»

Un 2025 che è partito alla grande: un podcast a Sanremo, uno spettacolo a teatro e a breve Lol 5. Tutto in appena tre mesi. Che emozioni stai provando in questo momento?

Sono un po’ frastornato ma sono veramente contento. Sono tutte esperienze diverse dal mio solito e stanno andando tutte molto bene, non è assolutamente scontato. Mi stanno dando occasione di imparare tantissimo, che è sempre il mio obiettivo. Non so ancora bene cosa voglio fare nel futuro e per questo sto sperimentando tanto. Avere l’occasione di farlo in situazioni così grandi mi dà la possibilità di imparare al 100% e in modo veloce. 

Sei in tour con il musical Prova a prendermi dove interpreti il protagonista, Frank Abagnale Jr. Uno spettacolo in cui canti, balli e reciti. Che esperienza è?

È molto faticoso, mi sono preparato tanto nei mesi precedenti per riuscire a fare un buon lavoro. Ho fatto dei musical a livello amatoriale ma non ho mai cantato, ballato e recitato contemporaneamente davanti a così tante persone. La sfida più grande era riuscire a farlo con naturalezza. Ho lavorato tanto anche sulla parte psicologica per riuscire a gestire lo stress del momento. È stato un lavoro intenso. Sono affiancato da un cast e da una produzione meravigliosi, che sin dal primo giorno mi hanno accolto in maniera entusiasta. Mi hanno insegnato tutto in pochissimo tempo. Sul palco riusciamo a divertirci tanto e questa è la cosa principale.

A differenza del cinema, della tv o dei social, nel teatro è “buona la prima”, non c’è la possibilità di rifare una scena. Che cosa ti sta insegnando questo aspetto?

Mi sta insegnando a reagire agli imprevisti a livello tecnico, come un professionista, e, se qualcuno sul palco sbaglia qualcosa, ad avere la lucidità di capire l’errore qual è stato e recuperare con la battuta successiva per far sì che il pubblico non lo noti. E poi mi sta aiutando ad avere una concentrazione estrema prolungata e allo stesso tempo una lucidità sotto stress. Questo è un insegnamento pazzesco, che si può imparare solo facendo questo tipo di esperienze.

«Abbiamo creato un personaggio ispirato più al vero Frank Abagnale Jr. che all’interpretazione di DiCaprio, per evitare che ci fosse un paragone»

Hai un rito scaramantico prima di entrare in scena?

Prima di entrare in scena mi faccio mettere la cravatta da Claudio Castrogiovanni (che interpreta Carl) ogni sera. Sia perché la prima volta non ero in grado di farlo e avevo paura di entrare in scena vestito male, sia perché è diventata una scusa per farci un in bocca al lupo sincero prima di salire sul palco e portarci fortuna a vicenda. 

E sta portando fortuna, quindi è il caso di continuare…

Sta portando fortuna. Tra l’altro, è una notizia freschissima, a grande richiesta è stata aperta la seconda settimana di Roma. La prima del 20 marzo è andata benissimo.

Al cinema Abagnale jr. lo ha interpretato Leonardo DiCaprio. Quando hai accettato questo ruolo hai mai pensato agli immancabili paragoni?

Il paragone non mi ha mai spaventato troppo. Ho visto il film cinque o sei volte ma con Piero Di Blasio (il regista, ndr) abbiamo creato un personaggio leggermente diverso. Il musical, a differenza del film, va molto più in profondità nel rapporto tra padre e figlio e tra Frank e l’agente che gli dà la caccia. Sviluppa svariati lati più umani della persona che nel film non vengono mostrati. Abbiamo creato un personaggio ispirato più al vero Frank Abagnale Jr. che all’interpretazione di DiCaprio, per evitare che ci fosse un paragone. E poi lui, tengo a sottolinearlo, è bello e bravo ma non cantava (scherza, ndr).

Dal 27 marzo sei nel cast di Lol 5, un altro importante traguardo per la tua carriera. Ti sei divertito? 

Mi sono divertito tantissimo. Avevo molta paura prima di entrare anche per le cose che sentivo dire sul programma da ex concorrenti con cui ho chiacchierato un po’. Invece mi sono trovato veramente bene. Non so cosa vedremo ma sono fiducioso. Ho un ricordo di quella giornata come una delle più indimenticabili della mia vita. Si è creata un’energia tra tutti i concorrenti in cui ci siamo divertiti e aiutati a vicenda come se fossimo dei bambini al parco. Spero che questa cosa traspaia. Secondo me è un’ottima edizione. Ho visto delle cose esilaranti. Sarà un bello spettacolo.

«Ho apprezzato l’estrema umanità che hanno nei confronti di tutta la produzione e di tutti gli attori»

È stato più difficile far ridere i tuoi colleghi o non ridere?

È stato più difficile far ridere. Mi allenavo da anni a non ridere. Sono fan del programma da sempre. Quando è uscita la prima edizione mi sono detto «Se dovessi mai partecipare voglio arrivare preparato». Ho guardato tutte le edizioni sfidando me stesso. Si può dire che mi alleno da 5 anni a non ridere. 

C’è un attore con cui perderesti sicuramente se te lo trovassi in Lol?

Fabio De Luigi al 100%, è il mio mito. Mi fa ridere tutto quello che fa, anche quando muove un braccio o beve un bicchiere d’acqua. Per me è esilarante in ogni movimento.

È stato un bene non trovarlo allora…

Sì, meno male. Però sarebbe un sogno riuscire a fare qualcosa con lui.

A Natale eri al cinema con Io e te dobbiamo parlare al fianco di Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni, due colossi della comicità. Cosa hai imparato da loro?

Ho apprezzato l’estrema umanità che hanno nei confronti di tutta la produzione e di tutti gli attori. Siani doveva gestire un’infinità di cose, perché era attore principale e regista, eppure era sempre tranquillo e trasmetteva tranquillità. Dava molti consigli, chiedeva a tutti gli attori se fossero soddisfatti delle scene appena girate. Si prendeva quel tempo per assicurarsi che il clima sul set fosse sereno. Pieraccioni, nelle pause tra una scena e l’altra, era curioso. Questa cosa mi ha stupito, si fermava a parlare con chiunque e si faceva raccontare aneddoti sulle loro storie.

Tommaso Cassissa
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«Non era facile per me mostrarmi fragile e piangere, anche per finta, davanti a tante persone. È stato un lavoro psicologico, mi sono sbloccato molto»

Un oggi alla volta è stato il tuo debutto cinematografico. Una storia drammatica, completamente diversa rispetto al tuo genere abituale. Come sei riuscito a raccontare il dolore?

Ho lavorato tanto con Nicola Conversa, il regista, per quelle scene. Il mio personaggio era allegro e positivo che però doveva mostrare determinate fragilità e momenti cupi. Non è stato facile perché non l’avevo mai fatto. Non era facile per me mostrarmi fragile e piangere, anche per finta, davanti a tante persone. È stato un lavoro psicologico, mi sono sbloccato molto. Poi era la prima esperienza su un set grosso in cui ero protagonista, quindi con molte responsabilità. Ho dovuto gestire la parte mentale, cosa fondamentale da curare prima di andare in scena. Nicola è stato un fratello maggiore, mi ha aiutato, rassicurato e dato consigli. Pian piano mi ha portato a scoprirmi al 100%. Ho sbloccato dei lati di me che nemmeno conoscevo.

Vai a rivederti al cinema? Cosa provi?

Ho visto Un oggi alla volta molte volte. La prima volta mi sono piaciuto molto, perché non mi ero mai visto. Il primo impatto è stato positivo. Poi da persona autocritica quale sono ogni volta che lo rivedevo notavo sempre più dettagli. E adesso il film mi piace tranne nelle scene in cui ci sono io e avrei fatto tutto in maniera diversa. È giusto che sia così, mi sento già tanto cresciuto rispetto a quando l’abbiamo girato.

Il film che ti fa ridere di più in assoluto e quello che ti fa commuovere?

Mi fa ridere L’aereo più pazzo del mondo, che è pura comicità americana demenziale, diretto dallo stesso regista di Una pallottola spuntata. Per me era esilarante. Poi tutti i Fantozzi. Quando ero piccolo mio nonno rideva a crepapelle e interrompeva le mie sessioni di studio. Forse sarà banale ma il film che più mi fa commuovere è Harry Potter e i doni della morte – Parte 2. La scena finale, dopo tutta quella tensione, mi fa piangere tanto. Poi anche Rocketman, il biopic di Elton John. Mi ha emozionato tantissimo ed è diventato il mio film preferito.

Quindi mi stai dicendo che la scena finale di Harry Potter ti ha commosso più della morte di Piton o quella di Silente?

Ci ho pensato molto ma ti dico di sì, perché mi commuove positivamente il finale dopo l’ultima battaglia con Voldemort. E soprattutto quando Molly Weasley uccide finalmente Bellatrix, mi emoziona troppo la cattiveria con cui lo fa. Quella scena mi fa godere. E anche quando Neville uccide Nagini. Quel momento è davvero incredibile.

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«Dopo tanti anni avere un riconoscimento così è bellissimo perché ti fa capire che il tanto impegno alla fine viene riconosciuto»

Nel 2024 è arrivato anche un importante riconoscimento da Forbes Italia, che ti ha indicato tra i talenti under 30 più promettenti e premiato come Top Creator 2024. Che cosa si prova a ricevere un riconoscimento del genere?

Sono stato molto contento anche perché ho sempre preso molto sul serio il lavoro social. Ho la fortuna di fare tante cose andando anche oltre i social ma rimango fedele. Quella è la mia strada, la mia storia. Ogni volta che arrivo in ambienti nuovi devo sempre togliermi questa etichetta che arrivo dal web, come se fosse una cosa negativa a prescindere. In realtà sul web, che è un mondo infinito, ci sono tantissime cose di valore. Con i miei amici e colleghi creator abbiamo sempre cercato di far notare questa cosa e di mettere serietà anche nei video sketch brevi. Dopo tanti anni avere un riconoscimento così è bellissimo perché ti fa capire che il tanto impegno alla fine viene riconosciuto. 

Te lo ricordi il primo video che hai postato?

Era un video su YouTube in cui parlavo di scuola. Il primo che è andato virale su Instagram era un video in cui prendevo in giro la mia prof di matematica, che in un giorno ha fatto decine di migliaia di visualizzazioni. All’epoca era una cosa impensabile. Quella è stata la botta iniziale di tutto il percorso che mi ha portato qui.

E quella prof di matematica l’hai più sentita?

Sì, l’ho sentita. Lei era una fan perché ero molto attento a non offendere nessuno. I miei prof erano miei fan. Poi a scuola andavo anche benino, quindi questo aiutava, ma non è scontato. Anche il mio preside una volta mi convocò apposta per farmi i complimenti e dirmi di continuare. Era fiero del fatto che un suo alunno, oltre che studiare, faceva anche qualcosa di così creativo.  

Tommaso Cassissa
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«Ero affascinato dall’idea di comunicare qualcosa che avevo dentro. Non era qualcosa limitato al numero di like o di visualizzazioni»

Dalla bio Instagram leggo che hai una laurea ma “niente di serio”. In cosa?

Ho una laurea triennale in economia aziendale. Nulla di serio perché non la utilizzo troppo ma mi ha insegnato tantissimo sia a livello umano che professionale. Mi ha dato anche tante nozioni di diritto. Questo è un mondo fatto di palchi ma anche di contratti, riuscire a parlare un po’ di “legalese” è importante. E poi tante cose su marketing e strategie aziendali. 

Una strada che hai abbandonato completamente o che tieni lì come piano B?

Lo tengo come un piano B ma il piano A sta andando talmente bene che lo tengo più a fuoco. Mi piace molto il marketing ed è una cosa che, un po’ inconsapevolmente, ho sempre usato anche con i social: orari in cui postare, target di riferimento, ecc. Che poi sono le stesse dinamiche che vengono prese in considerazione quando si vuole vendere un prodotto.

E i tuoi genitori? Ti hanno sempre appoggiato?

Mi hanno appoggiato perché mi hanno sempre visto molto serio sulla questione. Anche mia madre, quando mi ha visto fare video su YouTube, ha notato subito la serietà con cui lavoravo. Ero affascinato dall’idea di comunicare qualcosa che avevo dentro. Non era qualcosa limitato al numero di like o di visualizzazioni o sui possibili soldi che si potevano fare.

Sempre nella tua bio Instagram scrivi che sei un “aspirante power ranger”. Devo chiederti qual era il tuo preferito?

Purtroppo quando ero piccolo ragionavo sull’estetica e non andavo a fondo. Il mio preferito era il Red Ranger solo perché era rosso ma non ci allego una profondità dietro a questo ragionamento.

Credits

Photographer Emanuel Tosi

Stylist Luigi D’Elia

Make Up Artist Alessia Trotta

Hair Stylist Arianna Rivolta

Stylist Assistant Francesca Volpe

Location Caselli 11-12