Whitemary, la nuova frontiera della musica elettronica italiana

Cantautrice, producer e dj italiana, presenta New Bianchini, un album che mescola ritmi intensi, testi intimi e una produzione completamente autonoma

Whitemary, nome d’arte di Biancamaria Scoccia, cantautrice abruzzese di origine e romana d’adozione, ha intrapreso il suo percorso musicale con l’EP Alter Boy. Si è fatta notare grazie al remix di Repito di Ditonellapiaga e alla collaborazione in MEGA di PLZ, fino ad arrivare al suo primo album ufficiale, Radio Whitemary, pubblicato nel 2022.

Il suo stile, unico e riconoscibile, si muove con naturalezza tra jazz, canzone italiana e techno, arricchito dall’uso di campionatori e sintetizzatori analogici. Whitemary è anche membro di Poche, un collettivo musicale tutto al femminile fondato da Elasi e Plastica, e rappresenta un simbolo di innovazione e inclusività nella scena elettronica italiana.

Nel 2025 l’artista consolida il suo percorso con l’uscita di New Bianchini, un album che mescola ritmi intensi, testi intimi e una produzione completamente autonoma. Anticipato dai singoli OH! MA DAIDITEDIME e DENSO, il nuovo lavoro segna un’importante evoluzione musicale e personale, confermando Whitemary come una delle voci più interessanti e originali del panorama contemporaneo.

Per celebrare l’uscita del disco, Whitemary ha organizzato due eventi speciali, i New Baretti, che si sono svolti il 28 novembre a Bologna e il 29 novembre a Roma. In queste serate, l’artista ha condiviso la sua musica in un’atmosfera intima e festosa, preparando il terreno per il New Bianchini Tour 2025. Il tour prevede tappe nelle principali città italiane e promette di trasportare il pubblico nell’irresistibile universo sonoro di Whitemary, dove emozioni e sperimentazione si fondono in modo unico.

Whitemary
Ph Fabrizio Narcisi

«Con mio fratello condividevo la passione per il jazz, ma una volta arrivata a Roma la musica elettronica è arrivata a gamba tesa»

ll tuo percorso musicale nasce fin da bambina. Come è nata questa tua passione per la musica?

Prendevo lezioni di musica da piccola insieme a mio fratello. Abbiamo provato un po’ tutto all’inizio, tra pianoforte, chitarra, basso. Lui poi si è appassionato alla batteria, io ho portato avanti il canto.

Il tuo stile musicale attraversa il jazz, la canzone italiana e arriva fino alla techno. Come è nato questo cambiamento?

Sono stata influenzata tanto dalle amicizie e dalle conoscenze. Con mio fratello condividevo la passione per il jazz, ma una volta arrivata a Roma la musica elettronica è arrivata a gamba tesa.

Fai parte del collettivo Poche, un progetto completamente femminile fondato da Elisa e Plastica. Come ha contribuito nel tuo percorso e cosa significa essere una donna producer oggi?

Trovarsi e fare gruppo con altre producer è stato sicuramente incoraggiante. Ma, oltre al supporto reciproco, l’obbiettivo principale per noi è normalizzare la figura della producer e incoraggiare ragazze più giovani ad avvicinarsi al mondo dell’elettronica. 

Whitemary
Ph Fabrizio Narcisi

«Whitemary sono effettivamente solo io, tanto come producer che come voce e autrice dei testi»

Dopo l’EP Alter Boy e l’album Radio Whitemary, sei arrivata a pubblicare il tuo secondo album, New Bianchini. Che differenze ed evoluzioni ci sono tra questi progetti?

In New Bianchini ho ritrovato un piacere maggiore nelle melodie e nel cantato, si capisce subito con l’intro di Oh ma dai!. Poi sono cambiati i synth utilizzati, che fanno il suono di tutto il disco. 

Hai descritto New Bianchini come una raccolta di “dieci nuovi pezzi presi male ma con la cassa dritta”. Cosa intendi?

Questa definizione in realtà l’ha data una mia amica dopo che le ho fatto sentire il disco. Non poteva trovare parole migliori. Ritmiche profonde scandiscono il tempo e ti aiutano ad entrare nel viaggio delle parole. 

Hai scritto e prodotto interamente questo album da sola. Come mai questa scelta?

Whitemary sono effettivamente solo io, tanto come producer che come voce e autrice dei testi. La fase compositiva è centrale e non parte mai in un giorno prestabilito di session in uno studio, quindi mi rimane difficile decidere come e quando scrivere con altri. Non sono avvezza al mondo dei featuring a tavolino, mi piace quando le cose arrivano in modo spontaneo e quasi inevitabile.

Whitemary
Ph Fabrizio Narcisi

«È il nome dato alla cartella sul desktop, dove mettevo i nuovi brani che mi convincevano»

I testi di New Bianchini sono personali e diretti, ma allo stesso tempo profondamente universali e esistenzialisti. Perchè questa scelta di scrittura?

Non è una vera scelta, perché la scrittura forse è la parte più inconscia di tutta la fase compositiva. Ai testi che scrivo trovo un senso, o anche più di uno, dopo averli scritti e registrati. Li guardo da lontano e capisco a posteriori. 

Perché hai scelto questo nome per il tuo album?

È il nome dato alla cartella sul desktop, dove mettevo i nuovi brani che mi convincevano. Però con Emiliano (42 records, ndr) lo abbiamo trovato azzeccato e molto onesto. C’è del nuovo e c’è un’apertura maggiore al mondo esterno.

Per celebrare l’uscita di New Bianchini hai organizzato due eventi chiamati New Baretti. Che significato ha avuto per te questa esperienza e cosa volevi trasmettere?

Volevamo festeggiare, e portare nei bar il nostro modo di festeggiare. Se dovessimo fare una festa a casa sarebbe esattamente così: musica con amici in consolle, birre e pizza a mezzanotte!

Whitemary
Ph Fabrizio Narcisi

« Il live è la parte più bella in assoluto per me. È il momento in cui tutto acquista un senso»

Hai fatto un tour no stop di oltre un anno, come hai vissuto le varie date?

Il live è la parte più bella in assoluto per me. È il momento in cui tutto acquista un senso. Questo live è speciale, due batterie sul palco tra i miei synth, e una scaletta per ballare tutti insieme. 

Hai già in mente nuovi progetti per il futuro?

Per ora mi godo il tour e il nuovo disco!