Emma Quartullo, nella nuova serie “Le onde del passato” un ruolo che parla alle donne

Una serie che parla di violenza, giustizia mancata e voglia di vendetta. Nel ruolo della giovane Tamara, l'attrice porta in scena una storia che accomuna quella di molte (troppe) altre ragazze vittime

Emma Quartullo, classe ’96, è una giovane attrice cresciuta fin da piccola in un ambiente artistico stimolante grazie alla madre, Elena Sofia Ricci, e al padre Pino Quartullo. Appassionata d’arte fin da bambina, negli anni ha coltivato la sua passione per la musica e la fotografia, fino a maturare la consapevolezza di volersi dedicare alla recitazione. Sono quindi arrivati i primi ruoli nelle serie televisive di successo Don Matteo, Vivi e Lascia Vivere, Che Dio ci aiuti e I Fratelli De Filippo. Emma Quartullo è anche direttrice artistica del format Beiricordi, ideato da Alessandro Cavaggioni e Marcello Caporiccio, uno spazio nato per dare voce ai giovani talenti under 35 offrendo loro la possibilità di cimentarsi in spettacoli dal vivo. «Mi piace sia dare la possibilità agli artisti di creare, che al pubblico di partecipare» ha raccontato Emma durante la nostra intervista.

A partire da mercoledì 19 febbraio 2025, in onda su Canale 5 vedremo Emma Quartullo vestire i panni della giovane Tamara nella nuova serie Le onde del passato. Nel cast anche Anna Valle e Irene Ferri. Il girato, ambientata sull’Isola d’Elba, vede come protagoniste Anna Reali e Tamara Valente, due giovani amiche unite dalla forte passione per la musica, e che ben presto scopriranno quanto malvagia possa essere la natura umana. Infatti, nel corso di una serata trascorso sopra uno yacht, Anna e Tamara saranno vittime di uno stupro di gruppo.

La storia riprenderà 20 anni dopo, quando un evento improvviso sconvolgerà le vite delle due donne, per la seconda volta. Tamara infatti, rimasta sull’isola per aprire una attività di Bed&Breakfast, riconoscerà in un ricco turista milanese uno dei responsabile dello stupro di gruppo di quella tragica notte. Per scoprire chi siano gli altri “uomini” ad aver partecipato alla violenza, deciderà quindi di imprigionarlo, ma la sua morte improvvisa porteranno le indagini condotte dal commissionario Luca Bonnard – lo stesso uomo che aveva prestato il primo soccorso ad Anna quella notte – verso Tamara.

Emma Quartullo
Emma Quartullo

«Mi piace sia dare la possibilità agli artisti di creare, che al pubblico di partecipare»

Hai iniziato a studiare recitazione nel 2014, ma il tuo amore per l’arte è nato molto prima. C’è stato un momento preciso in cui hai capito che il cinema e la televisione sarebbero stati il tuo futuro?

Ho capito che mi piaceva recitare quando ho fatto Sister Act: la recita di quinta elementare. 


Oltre a recitare, sei direttrice artistica del progetto Beiricordi dedicato ai giovani artisti. Cosa ti ha spinto ad investire in un’iniziativa che dà voce alle nuove generazioni?

Mi piace il teatro. Mi piace sia dare la possibilità agli artisti di creare, che al pubblico di partecipare. Quello che apprezzo maggiormente dei ragazzi della mia generazione è la capacità di abitare un linguaggio nuovo e fresco. Stare a contatto con colleghi e colleghe di talento è molto nutriente. Inoltre ho sempre avuto una forte propensione per l’organizzazione. 


Emma Quartullo
Emma Quartullo

«Quando puoi lavorare con un’attrice brava e con cui c’è tanta connessione il lavoro è estremamente stimolante»

Essere figlia d’arte ti ha dato ispirazione o senti di aver dovuto dimostrare qualcosa in più per affermare la tua identità artistica?

Tantissima ispirazione ma anche fatica. 


Parliamo della nuova serie Le onde del passato. Nel ruolo di Tamara da giovane, interpreti un personaggio complesso che vive un’esperienza traumatica. Come ti sei preparata per affrontare una storia così intensa ed emozionante?

E’ stato un bellissimo lavoro grazie a Giulio Manfredonia (regista) ed Emma Valenti (la mia collega che interpreta Anna da Giovane). Quando puoi lavorare con un’attrice brava e con cui c’è tanta connessione il lavoro è estremamente stimolante e Giulio ha saputo guidarci con grande rispetto e attenzione. Con la mia coach invece, abbiamo lavorato molto sul corpo, grazie a dei training propedeutici, senza i quali non avrei potuto raccontare qualcosa di così forte e lontano dalla mia esperienza. 


Emma Quartullo
Emma Quartullo

«Ho studiato tanto per dare nel mio piccolo dignità a tutte le ragazze (che sono tante) che hanno subito qualcosa di simile»

La serie affronta temi delicati come il trauma e la ricerca di giustizia. Qual è stato l’aspetto più difficile e, al tempo stesso, più stimolante nell’interpretare questo personaggio?

Quando vesti i panni di qualcuno che ha subito una violenza, se non ti è successo, è molto rischioso. Hai una grandissima opportunità ma allo stesso tempo un’enorme responsabilità. Non puoi rischiare di sminuire un trauma così importante. É stata una sfida. Ho studiato tanto per dare nel mio piccolo dignità a tutte le ragazze (che sono tante) che hanno subito qualcosa di simile. 


C’è una scena o un momento del tuo percorso in questa serie che ti ha colpito particolarmente o che ti ha lasciato qualcosa a livello personale?

Sicuramente girare la scena della violenza è stato molto forte. Abbiamo fatto un giorno di preparazione con degli stunt e durante le riprese ho imparato molto, sia come attrice che come donna. Ogni giorno le truccatrici ricreavano lividi e segni su tutto il corpo e ogni volta pensavo «A me li stanno disegnando…». 


Hai dei progetti per il futuro che vorresti condividere?

Questo è un periodo molto divertente, quest’anno farò una tournée con uno spettacolo teatrale. Sto lavorando a dei progetti personale e continuo a lavorare con Beiricordi.

Emma Quartullo
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