Nella seconda serata di Sanremo ci eravamo illusi, sospirando di sollievo, che la moda fosse finalmente tornata al Festival. E invece, con il passaggio alla terza serata, ci ritroviamo di nuovo delusi, con i look che svaniscono nell’anonimato o, peggio, nell’esagerazione. Le tre co-conduttrici — Miriam Leone, Elettra Lamborghini e Katia Follesa — dovevano essere le regine stilistiche della serata, portando il glamour e l’eleganza al Teatro Ariston. Ma quello che ci hanno mostrato non è stato all’altezza delle aspettative: scelte piatte, senza carattere, o talmente sovrabbondanti da rasentare il kitsch. Un trionfo di mediocrità che ha fatto scivolare l’edizione in un vortice di noia stilistica, dove l’unica cosa che emerge è il vuoto di creatività.

CLARA – Finalmente, un look da Sanremo e non da “Serata di Gala di provincia”. All’altezza. 8 (e anche un po’ di più).

BRUNORI SAS – Eleganza rilassata, niente di esagerato ma neanche noioso. Un equilibrio perfetto, come un bicchiere di vino bianco freschissimo. 7

SARAH TOSCANO – Sempre azzeccata per la sua età, ma questo look proprio non le fa giustizia. Un po’ come un bel piatto che però non ha sapore. 5,5 (perché non basta essere giuste, bisogna brillare).

MASSIMO RANIERI – Troppo dark, quasi inquietante. Non basta l’eleganza per farci innamorare. 5

JOAN THIELE – Ok, il look è il solito, ma si sa, Joan non delude mai. Un po’ di ripetizione non guasta quando c’è così tanta classe. 7,5 (perché il suo stile non si discute, anche se è sempre lo stesso).

SHABLO FEAT. GUÈ, JOSHUA E TORMENTO – Ok, il denim non è malaccio, ma… Un look da “passaggio rapido al supermercato” più che da palco di Sanremo. 4 (sempre uno per ciascuno, giusto per non fare torto).

NOEMI – Un NO secco. Un look da damigella d’onore che non convince affatto. 4 (e basta).

OLLY – Quel casual chic che ti fa pensare “Non ci credevo, ma alla fine…“. perfetto per una pizza e birra, ma anche su un palco. 7,5 (lo stile da aperitivo, che ci piace tanto).

COMA COSE – Perfetti. Stilosissimi, cuoricini a non finire. Non possiamo farne a meno. 8,5

TONY EFFE – Tony, ma che ti è successo? Ti avevamo creduto, ma ci hai distrutti. 2

MODÀ – Accecanti, abbiamo dovuto abbassare la luminosità della TV. Un po’ troppo glamour da “Las Vegas in pieno giorno”. 3 (avremmo voluto dare un 1 a testa, ma sarebbe stato troppo generoso).

IRAMA – Un po’ perplessi. Non possiamo dire che ci abbia convinti, ma neanche che ci abbia deluso. Restiamo con il dubbio, tipo un pezzo che ti fa alzare la mano ma non ti fa ballare. 5 (con tanto di punto interrogativo).

GABBANI – Sempre impeccabile, uno dei pochi a far sembrare Sanremo un posto elegante e, perché no, anche un po’ chic. 8 (pura classe, da manuale).

GAIA – Promossa a pieni voti. Il suo look è come una canzone che non ti stanchi mai di ascoltare. 8,5 (da mettere in repeat).

SETTEMBRE – Non male, ma non basta. Lo stile c’è, ma manca qualcosa che lo faccia brillare davvero. 6- (un po’ più di grinta non guasterebbe).

ALEX WYSE – Alex, perché? Dicci perché! 3

ERMAL META – Elegante, sobrio, sempre al punto giusto. La sua scelta è la definizione di “inappuntabile”. 7,5 (perché l’eleganza è una cosa seria).

CARLO CONTI – Il maestro dell’ovvietà, non si toglie mai il travestimento da conduttore perfetto. Anche stasera, “compitino” fatto, senza neanche sudare. 6

MIRIAM LEONE – Partenza fiacca, senza infamia e senza lode. Poteva solo migliorare, ma poi il disastro è stato inevitabile. Un 6 che, cambio dopo cambio, è diventato un 4,5.

KATIA FOLLESA – Un disastro completo. Un outfit più improbabile dell’altro, come se fosse stata scelta per il “miglior look da non indossare mai”. 4 (solo perché le vogliamo bene!).

ELETTRA LAMBORGHINI – Partita discretamente, ma poi… boom, eccessi a gogò. La sua trasformazione è stata un po’ come la versione deluxe di un carnevale, senza filtri. 4 (perché l’affetto si misura in eccessi, e a lei piace tanto).