In un festival come Sanremo, dove l’immagine spesso si fa più ingombrante delle canzoni, Lucio Corsi è arrivato con la grazia di chi non ha bisogno di sovrastrutture per raccontarsi. La sua Volevo essere un duro, il brano con cui ha gareggiato per la prima volta al Festival, non è solo una canzone: è un piccolo manifesto di libertà, una riflessione gentile ma precisa sulla tensione tra ciò che il mondo ci chiede di essere e ciò che scegliamo di rimanere.
“Volevo essere un duro,
che non gli importa del futuro,
un robot, un lottatore di sumo,
però non sono nessuno,
non sono nato con la faccia da duro.”
Con questa dichiarazione limpida e senza maschere, Lucio Corsi ha conquistato il pubblico e la critica, classificandosi al secondo posto alla 75ª edizione del Festival di Sanremo e aggiudicandosi il prestigioso Premio della Critica Mia Martini.

Un’artista autentico in un mondo di apparenze
Corsi canta questo disincanto con l’aria di chi conosce il peso delle aspettative, ma ha deciso di sottrarsi al gioco. Non c’è sfida o provocazione nel suo racconto, solo la consapevolezza di una diversità vissuta con leggerezza. E la sua performance, sul palco più istituzionale d’Italia, è stata una dimostrazione limpida di coerenza: nessuna maschera, nessun compromesso.
Per ogni serata, ha scelto di indossare abiti che già fanno parte del suo universo estetico – capi eccentrici, stratificati, che sembrano usciti da una favola psichedelica – ribadendo che la sua arte è inseparabile dalla sua identità.
“Io volevo essere un duro,
però non sono nessuno,
non sono altro che Lucio.”
Questa consapevolezza attraversa l’intero brano e riflette una visione limpida e sincera: l’idea che la fragilità non sia una debolezza, ma una forma di coraggio.

Un successo che va oltre Sanremo
Dopo il trionfo sanremese, Lucio Corsi si prepara a pubblicare il suo nuovo album Volevo essere un duro, in uscita il 21 marzo 2025 e già disponibile in pre-save e pre-order. Un progetto che mescola ricordi personali e storie immaginarie, popolato da personaggi singolari come Rocco, il bullo della scuola media, e il Re del rave, figura romantica e sgangherata.
Il videoclip del brano, diretto da Tommaso Ottomano e prodotto da Borotalco.tv, vede la partecipazione straordinaria di Leonardo Pieraccioni e Massimo Ceccherini. Al centro del racconto, un bambino ribelle che – mandato a letto senza cena per una brutta pagella – si scatena sulle note della canzone, aiutato da Lucio e dalla sua chitarra. Una metafora chiara: la musica diventa uno spazio di libertà, un rifugio contro le pressioni e le aspettative altrui.
Il duetto con Topo Gigio e l’ironia sottile
Uno dei momenti più surreali ed emozionanti del Sanremo 2025 di Lucio Corsi è stato il duetto con Topo Gigio sulle note di Nel blu, dipinto di blu di Domenico Modugno, durante la serata dedicata alle cover.
La sua scelta di portare questo personaggio iconico sul palco, che peraltro esordì proprio con la voce di Modugno, non è stata solo una mossa nostalgica. Ha infatti descritto Topo Gigio come il simbolo di una libertà che non si piega alle convenzioni, un amico che gli ha insegnato a non diventare una marionetta della società: “Topo Gigio mi ha insegnato come non diventare una marionetta, mi ha insegnato come fare a tagliare i fili di chi ti vorrebbe far muovere a suo piacimento.”
Un momento che ha spiazzato e conquistato il pubblico, giocando con il confine tra nostalgia e avanguardia. Come ha spiegato lo stesso Corsi: “Nella sua prima apparizione, Topo Gigio aveva la voce di Modugno, è come se rincontrasse la sua canzone. È un personaggio di fantasia, ma più reale di tanta gente che conosco.”

Un tour da tutto esaurito nei principali club italiani
A pochi giorni dalla chiusura del Festival, l’entusiasmo intorno a Lucio Corsi non accenna a spegnersi. Il suo Club Tour 2025, in partenza il 13 aprile 2025 dall’Estragon di Bologna, ha già registrato il tutto esaurito in tutte le principali città italiane. Anche la seconda data milanese all’Alcatraz, appena annunciata per il 4 maggio 2025, è andata sold out in pochi minuti.
Un ritorno attesissimo nella dimensione live, da sempre centrale per l’artista toscano, dove il pubblico potrà ascoltare dal vivo i brani del nuovo album e successi come Tu sei il mattino, il singolo pubblicato a novembre 2024, accompagnato da un videoclip con la partecipazione straordinaria di Carlo Verdone.
Volevo essere un duro è solo l’inizio di una nuova fase artistica per Corsi, che continua a mescolare rock, folk e sonorità surreali, sempre alla ricerca di nuove forme espressive per raccontare la sua visione unica del mondo.
In un contesto in cui l’apparenza è tutto, Lucio Corsi ha avuto il coraggio di dichiarare il contrario. Il suo Sanremo 2025 è stato il ritratto di un artista che non gioca a essere qualcun altro: rimane fedele a se stesso, con una grazia fuori dal tempo, ricordandoci che la vera forza è nell’autenticità.
