Matteo Rizzo: la libertà scoperta sul ghiaccio

Una carriera segnata da successi e sfide, affrontando ogni ostacolo a testa alta per diventare un campione di pattinaggio. Il suo nuovo obiettivo? Una medaglia alle Olimpiadi di Milano Cortina 2026

La classe non è acqua verrebbe da dire, guardando Matteo Rizzo. Il giovane atleta, classe 98, non è un semplice pattinatore. Cresciuto tra le piste grazie ai suoi genitori allenatori, ha trovato nel ghiaccio la sua libertà, trasformando ogni gara in un’espressione d’arte e determinazione che lo hanno reso uno degli atleti più forti in circolazione.

Con una carriera segnata da successi e sfide, ha saputo affrontare ogni ostacolo con grinta, tornando sempre più forte. Il suo obiettivo? Continuare a spingersi oltre i propri limiti, con lo sguardo rivolto a Milano Cortina 2026. La cura per ogni dettaglio, dall’interpretazione fino allo costumi — dove la mamma, erede di una tradizione sartoriale, gioca un ruolo fondamentale — fa parte di un’arte che va oltre la pura tecnica. Tre parole per definirlo? Cuore, testardaggine e coinvolgimento. E chi lo guarda pattinare, non può che lasciarsi trasportare e, perché no, iniziare a sognare.

Matteo Rizzo
Matteo Rizzo, ph. Diego Barbieri

«Ciò che mi ha ispirato a proseguire la carriera da pattinatore è la libertà che questo sport offre, soprattutto a livello artistico»

Come hai iniziato la tua carriera nel pattinaggio artistico e cosa ti ha ispirato a diventare un pattinatore professionista?

Ho iniziato principalmente per stare insieme ai miei genitori, entrambi allenatori, e mio papà fa ancora parte del mio team. Ciò che mi ha ispirato a proseguire la carriera da pattinatore è la libertà che questo sport offre, soprattutto a livello artistico.

Nel 2022, hai vinto la medaglia di bronzo al Grand Prix Skate Canada International. Come ti sei sentito dopo aver raggiunto questo traguardo?

Raggiungere una medaglia nelle Coppe del Mondo è sempre un traguardo importante e per me rappresenta un’emozione immensa. Ricordo quando da piccolo guardavo queste gare in televisione insieme ai miei genitori, e poter poi prenderne parte, conquistando anche qualche medaglia, è stato davvero emozionante.

Nel 2023, hai conquistato la medaglia d’argento ai Campionati Europei. Quali sono stati i momenti più memorabili di quella competizione?

Nel 2023 ho preso la medaglia d’argento e sono andato molto vicino a conquistare l’oro, quindi ero davvero felice anche per questo. Però, la parte più memorabile è stata l’emozione che ho provato dopo il programma libero, perché nella seconda parte di gara ero molto teso. Nonostante ciò, il programma è andato piuttosto bene e sapevo che sarebbe bastato per ottenere una medaglia. Quella è un’emozione che non scorderò mai.

Matteo Rizzo
Matteo Rizzo, ph. Diego Barbieri 

«[…] le previsioni iniziali erano diverse, però alla fine la gara riesce a darti quella carica di adrenalina in più che aiuta a superare anche questi limiti»

Nel 2024, hai subito un intervento all’anca. Come hai affrontato il processo di recupero e quali sfide hai incontrato?

Rispondo a questa domanda dicendo che è stato un anno molto complicato, però sono riuscito ad affrontarlo al meglio grazie al sostegno della mia famiglia e del mio team. Il processo di recupero è stato abbastanza lungo, infatti sono stato al Centro di Preparazione Olimpica e Medicina dello Sport di Roma per più di dieci settimane, dove ho seguito tutto il percorso di riabilitazione, che però è andato benissimo. La parte che ricordo di più di questa prima parte dell’anno è stato il ritorno in pista, tra fine aprile e inizio maggio, un momento davvero emozionante perché inizialmente non ero certo di poterci riuscire.

Dopo l’intervento, sei tornato a competere vincendo l’oro al Budapest Trophy nel 2024. Come descriveresti il tuo ritorno alle competizioni?

Sicuramente sono tornato nel migliore dei modi ed è stata un’emozione grandissima. Non mi aspettavo di essere fin da subito così competitivo, perché le previsioni iniziali erano diverse, però alla fine la gara riesce a darti quella carica di adrenalina in più che aiuta a superare anche questi limiti.

Come scegli la musica e le coreografie per i tuoi programmi di gara?

Ogni anno i programmi vengono cambiati quasi completamente, se non in parte. Le musiche le scelgo sempre io, mentre per le coreografie mi affido a due coreografi: Luca Lanotte, che solitamente cura un programma, e Massimo Scali, che si occupa dell’altro. Insieme, principalmente grazie al loro lavoro, costruiamo il programma di gara. La scelta della musica, però, dipende da me ed è basata sulle emozioni che mi trasmette nel momento in cui la ascolto per la prima volta.

Matteo Rizzo
Matteo Rizzo, ph. Diego Barbieri 

«[…] l’obiettivo principale sono le Olimpiadi di Milano Cortina 2026, e per me sarebbe un’emozione fortissima poter partecipare»

La componente stilistica quanto incide e qual è il tuo rapporto col mondo del fashion?

Diciamo che avere un bel vestito in pista fa sempre la sua scena ed è molto importante. Mia mamma mi aiuta molto perché viene da una famiglia in cui mia nonna era sarta, quindi conosce tutto il mondo dei tessuti e dei vestiti. Tuttavia, il mio rapporto con la moda è abbastanza complicato, perché ho capito di non avere un grande gusto, quindi mi affido sempre agli altri per indirizzarmi nella strada giusta.

Quali sono i tuoi obiettivi a lungo termine nel pattinaggio artistico?

Sicuramente l’obiettivo principale sono le Olimpiadi di Milano Cortina 2026, e per me sarebbe un’emozione fortissima poter partecipare, soprattutto perché sarei a casa. Sto già costruendo questo percorso da qualche anno. Poi, ovviamente, la cosa più bella sarebbe riuscire a conquistare una medaglia in questa Olimpiade, un’emozione che non riesco nemmeno a descrivere in questo momento, senza averla provata.

Come vedi l’evoluzione del pattinaggio artistico in Italia e a livello internazionale?

Sicuramente il pattinaggio artistico in Italia sta guadagnando sempre più rilevanza, soprattutto nel settore maschile. A livello agonistico, abbiamo alzato il livello in modo incredibile. Infatti, insieme agli altri ragazzi italiani, stiamo ottenendo risultati importanti sia a livello europeo che mondiale, oltre che nelle Coppe del Mondo. Questo ci rende molto orgogliosi e ci fa ben sperare anche in vista delle Olimpiadi di Milano Cortina.

Matteo Rizzo in tre parole.

Matteo Rizzo in tre parole: cuore e amore, testardo, preciso e coinvolgente, perché cerco sempre di coinvolgere tutti in ogni progetto che faccio. Scusa per l’audio troppo lungo, bacio.

Matteo Rizzo
Matteo Rizzo, ph. Diego Barbieri