Roberto Cavalli

Milano Fashion Week Donna Autunno Inverno 25/26: Roberto Cavalli tra mito e materia

Fausto Puglisi scrive un nuovo capitolo della maison, intessendo un dialogo tra l'opulenza del patrimonio artistico e la spregiudicata libertà del contemporaneo

Un viaggio onirico tra le rovine del tempo, una sinfonia di suggestioni dove il passato non si dissolve ma si reinventa. Con la collezione Autunno Inverno 2025 2026, Fausto Puglisi scrive un nuovo capitolo della maison Roberto Cavalli, intessendo un dialogo tra l’opulenza del patrimonio artistico e la spregiudicata libertà del contemporaneo. Pompeii Future è il nome di questa narrazione sartoriale: un Grand Tour moderno che sfida l’effimero e celebra la persistenza dell’estetica.

Roberto Cavalli Fashion Show, foto di Noemi Belotti

La materia del tempo e il dualismo della silhouette nella collezione Autunno Inverno 2025 2026

L’ispirazione affonda le radici nella memoria di un’Italia sospesa tra mito e materia, tra l’eco di affreschi sbiaditi e la durezza della pietra lavica. Puglisi trasla questa tensione in un lessico tessile potente: il velluto devoré riproduce l’effetto tellurico della lava che al contempo corrode e conserva, mentre il denim si fa soffice e vissuto, un manifesto di disinvoltura urbana. Il trench coat, profilato da un animalier felino, si impone come statement piece, una rilettura del codice Cavalli in chiave metropolitana.

La collezione danza su un equilibrio millimetrico tra la fluidità e la struttura. Da un lato, i power suit stampati con una resa pittorica all-over raccontano una mascolinità destrutturata e leggera, priva di costrizioni. Dall’altro, il rigore anni ’40 di un abito con gonna a godet evoca il fascino scultoreo delle dive hollywoodiane, un omaggio a Celia Cruz e al genio sartoriale di Adrian. Questo gioco di tensioni si traduce in silhouette che attraversano il tempo, dove il passato è un’eco che risuona nel presente.

L’ottimismo del colore e il lusso senza tempo di Roberto Cavalli alla Milano Fashion Week

L’ottimismo si insinua nei dettagli, nella stampa Pompei Garden, un’esplosione botanica che germoglia su chemisier e caftani impalpabili, evocando la spensieratezza di una villeggiatura eterna. Gli effetti mosaico e i pattern pitone in bianco e nero strutturano la palette cromatica, mentre il lusso mediterraneo si insinua nei dettagli: mini-dress bustier che riecheggiano l’arte orafa del Sud Italia, flat shoes incise da filigrane d’oro, maxi-cammei e serpentine bag che rinnovano il potere simbolico del rettile, icona di metamorfosi e seduzione.

La collezione si configura così come un atlante emotivo, un intreccio di evocazioni tra heritage e visione. Puglisi non si limita a sfogliare gli archivi Cavalli, ma li reinterpreta con un’urgenza moderna, portando in passerella un’idea di lusso che non si impone con clamore, ma si sussurra con grazia. Pompeii Future non è un’operazione nostalgica, bensì un manifesto estetico che conferma la capacità della moda di rendere tangibile il sogno.

Roberto Cavalli Fashion Show, foto di Noemi Belotti
Roberto Cavalli Fashion Show, foto di Noemi Belotti

Immagine in evidenza: Roberto Cavalli Fashion Show, foto di Noemi Belotti