Il tempo scorre tra dovere e desiderio, tra struttura e fluidità. Ogni donna è un intreccio di sfaccettature, un gioco di opposti che si incontrano e si trasformano. Il rigore del quotidiano prende forma in tessuti spessi, camicie impeccabili, jeans strutturati, grandi borse che contengono frammenti di giornate scandite da impegni. Le mani stringono chiavi, libri, strumenti di un’esistenza definita, costruita con precisione. C’è un peso, una direzione, una necessità.
Poi, il ritmo cambia. Il giorno scivola nella sera, il corpo si libera, l’essenziale prende il posto del superfluo. Slipdress che ondeggiano leggeri, shirt impalpabili, occhiali come maschere tra sé e il mondo. Il dovere si allenta, il confine si sfuma. Resta solo il movimento naturale dell’essere, il piacere di esistere senza schemi.
La moda donna diventa cornice espressiva di questa transizione, sussurra le contraddizioni e le rende armonia. Perché l’equilibrio non è statico, ma un continuo fluire tra ciò che si deve essere e ciò che, in fondo, si è.





Shirt & pants Anna Galaganenko, boots Marsell, belt stylist’s own



Credits
Photographer Stefano Sciuto
Stylist Margherita Mazzoletti
Casting director Manuel Scrima
Model Bianca Ispas
Make Up Artist Sara Mencattelli
Hair Stylist Marica Abbascià
Fashion Assistant Aurora di negro