In una stagione in cui la moda globale continua a interrogarsi sui propri ritmi, linguaggi e sistemi di produzione, Lisbona sceglie di tornare alle fondamenta. BASE — il tema e manifesto della 65ª edizione della ModaLisboa — non è semplicemente un titolo, ma una presa di posizione: spostare lo sguardo da ciò che si mostra a ciò che sostiene. Dal 2 al 5 ottobre, la capitale portoghese si è trasformata in un laboratorio vivo, un ecosistema in cui designer, artisti, istituzioni e comunità hanno condiviso pratiche e visioni, immaginando la moda non solo come forma, ma come infrastruttura culturale, emotiva e tecnologica.
Con un calendario che ha coinvolto luoghi simbolo della città — dal Pátio da Galé al MUDE – Museu do Design, passando per Avenida da Liberdade, Palacete Gomes Freire e Praça do Comércio — ModaLisboa ha intrecciato sfilate, talk, installazioni, pop-up e performance, ridisegnando la geografia urbana come spazio di mediazione e scambio. Al centro, la FASHION HOUSE: un hub multidisciplinare che ha accolto designer affermati ed emergenti, stampa e pubblico in un dialogo fluido tra artigianato e tecnologia, memoria e sperimentazione, sostenibilità e visione.
Presentando le collezioni Primavera/Estate 2026, pensare la base, in questa edizione, ha significato soprattutto interrogarsi sulla continuità: sulla possibilità di costruire un futuro condiviso partendo da saperi trasmessi, materiali disponibili e pratiche resilienti. La moda qui si racconta come campo espanso di conoscenza e azione collettiva, capace di resistere all’obsolescenza accelerata e di generare nuovi orizzonti.
2B – L’istinto come linguaggio
Nata come estensione della visione creativa di Bárbara Bandeira, 2B si impone come territorio di libertà, oltre i confini di genere, tempo e tendenza, affermando con forza la propria identità 100% Made in Portugal. La collezione Primavera Estate 2026 è concepita come un viaggio emotivo e strutturale, in cui l’atto del vestire si trasforma in gesto creativo e dichiarazione di autenticità.
Il percorso si apre con Genesis, spazio fertile e indefinito in cui ogni possibilità prende forma, seguito da Flux, corpo liquido in continua metamorfosi che attraversa confini inesistenti. In Impulse, le strutture emergono come armature leggere: solide e protettive, ma capaci di lasciare affiorare la vulnerabilità interiore. Vibration segna un incontro sensoriale tra pelle e suono, in cui l’emozione vibra sulla superficie come un brivido che si fa musica.
Il racconto prosegue in Duality, dove opposti si attraggono e si sfidano — femminile e maschile, classico e sperimentale, reale e onirico — per poi esplodere in Insurrection, grido fiero contro la norma che trasforma l’imperfezione in dettaglio prezioso. Con Labyrinth, la stratificazione diventa terreno di esplorazione: quotidiano e spettacolare si intrecciano, tra ciò che si è e ciò che si osa essere. La sfilata culmina in Manifesto, climax incandescente in cui la brillantezza non è ornamento ma simbolo. Vestirsi, qui, significa creare. Senza genere. Senza tempo. Senza limiti.




ARNDES – Estate plurale
Sin dall’infanzia, Ana Rita de Sousa ha trovato nei materiali tessili il suo linguaggio privilegiato. Dopo la formazione in Fashion Design al Modatex di Porto e la specializzazione in Arti Plastiche applicate alla performance, ha affinato il proprio percorso con un tirocinio presso l’atelier di Luís Buchinho e, nel 2021, ha vinto il primo premio di Sangue Novo, concorso per giovani designer di ModaLisboa. Questo traguardo le ha permesso di proseguire gli studi al Master in Collection Design di Polimoda, a Firenze, per poi debuttare nell’ottobre 2022 sulla piattaforma Workstation.
Presentata dal Pátio da Galé, la collezione Primavera Estate 2026 di ARNDES riflette una ricerca profonda sull’artigianalità e sulla sostenibilità come pratica concreta. Il marchio si rivolge a un pubblico che valorizza silhouette uniche e cura dei dettagli, intrecciando estetica, funzionalità e impatto ambientale lungo l’intero ciclo di vita del prodotto. Attraverso il riuso di deadstock e la trasformazione di capi classici preesistenti, la designer costruisce un vero e proprio laboratorio, dove l’esplorazione e la sperimentazione guidano ogni fase creativa.
Con Summering, ARNDES celebra la collettività, il calore e il riposo: un’estate di villaggio in cui antico e nuovo si incontrano, la memoria si intreccia con l’invenzione e la moda diventa linguaggio di una vita semplice ma sfaccettata. La collezione racconta un’estate di contrasti — rustica e sofisticata, tradizionale e tecnologica — invitando a vivere e vestire la stagione come spazio di mescolanza e trasformazione.



Bárbara Atanásio – L’anarchia dell’innocenza
Formata in Tessuti presso la scuola António Arroio nel 2016 e in Fashion Design al Modatex di Lisbona nel 2023, Bárbara Atanásio costruisce un linguaggio personale che intreccia upcycling, de-costruzione e ironia. Dopo esperienze negli atelier di Valentim Quaresma e Marques’ Almeida e la partecipazione dal 2022 al Mercado P’la Arte, nel marzo 2024 ha vinto il ModaLisboa x RDD Textiles Award di Sangue Novo, per poi debuttare nell’ottobre dello stesso anno sulla piattaforma Workstation.
La sua collezione Primavera Estate 2026 porta un titolo che è già dichiarazione: Anarchy of Innocence. Un racconto poetico e viscerale che prende origine dal seme di un’infanzia non segnata dalla mancanza, ma da una forza creativa primordiale. Atanásio costruisce una barricata fragile e tenace al tempo stesso, in cui l’anarchia non è disordine ma danza organica di chi non ha mai smesso di sognare.
Le figure si sollevano in assemblea libera, le voci si urtano nella tensione utopica di chi rifiuta di rimandare la vita. Giocano come atto politico, costruendo — tra ironia e rigore sartoriale — il terreno stesso su cui un nuovo mondo può prendere forma. Non è la celebrazione di ciò che è compiuto, ma di ciò che è ancora in divenire.




BÉHEN – Il tempo come tesoro
Dopo gli studi in Architettura e Fashion Design tra Lisbona e Londra, Joana Duarte ha trovato nella memoria familiare e nelle tecniche artigianali portoghesi la scintilla per fondare BÉHEN. Un’esperienza formativa in India presso un marchio Fair Trade, membro della WFTO, ha consolidato il suo interesse per la produzione etica e la collaborazione con comunità artigiane. Tornata in Portogallo, ha trasformato le storie e i ricami di famiglia in una missione: proteggere e valorizzare il patrimonio culturale portoghese attraverso la moda. Dal debutto a ModaLisboa nel marzo 2020, Duarte ha ricevuto importanti riconoscimenti — tra cui il primo premio dell’AWE Female Entrepreneurship Award (2021) e il Golden Globe come Fashion Personality of the Year (2022) — portando avanti un lavoro costante di empowerment delle comunità e innovazione tecnica.
Sabato 4 ottobre, negli spazi del MUDE – Design Museum, BÉHEN ha presentato Loves Me, Loves Me Not in una visione privata. La collezione Primavera Estate 2026 è composta da pezzi unici, realizzati nel laboratorio lisbonese del brand, in gran parte a partire da materiali antichi e tesori ritrovati. Ogni creazione diventa così un dialogo intimo tra memoria e forme contemporanee, tra il gesto artigianale e la ricerca estetica.
Come suggerisce il titolo, Loves Me, Loves Me Not affida il destino ai fiori, rendendo omaggio alla bellezza del tempo e alla delicatezza delle storie custodite nei tessuti. Un racconto sospeso tra passato e futuro, dove la tradizione non è mai statica, ma materia viva da tramandare.




Çal Pfungst – Il linguaggio segreto dei vestiti
«Voglio abiti che mi accolgano, che mi dicano che vale la pena svegliarsi, che non sono difficile da amare. Abiti con tempo, amici e amanti. Abiti poliamorosi che scaldano chi ne ha bisogno. Abiti del presente, presi in prestito. Abiti del futuro, abiti che ci precedono. Abiti interstellari. Abiti che sanno ascoltare e dormire con me. Intimi, dolci, chiacchieroni ma capaci di custodire segreti. Strappati, sudati. Abiti che abbraccio. Abiti con spazio. Abiti placebo che mi sostengono quando mi spezzo.»
È da questa dichiarazione che nasce la visione di Çal Pfungst, presentata nel contesto della piattaforma Workstation. L’artista crea quello che definisce carewear: abiti connessi, intimi, capaci di costruire legami affettivi e immaginari condivisi con chi li indossa. Ogni collezione sviluppa una cosmogonia personale, intrecciando stile e narrazioni senza tempo in un dialogo continuo tra corpo e tessuto, tra il pantalone e la gamba, in una dimensione quasi poetica.
La collezione Primavera Estate 2026, intitolata Healing Blush, si muove in un paesaggio bucolico e sensoriale: alberi arrossati al crepuscolo, conversazioni infinite con i fiori, limbi sospesi tra realtà e sogno umido. I tessuti naturali, immersi in foglie e petali, diventano supporto di stampe botaniche e tinture vegetali realizzate in un atelier umile e incantato ai piedi di una collina pittoresca. In questo laboratorio magico, il tramonto si fa gradiente celestiale, la bellezza viene spezzata per potersi conservare, e l’identità si dissolve nella materia — come in un photoshop naturale e intimo.



Constança Entrudo – Il lusso del falso
Guidata dalla designer e direttrice creativa Constança Entrudo, l’omonima maison portoghese affonda le proprie radici nella ricerca tessile, nella sperimentazione e in un’irriverenza intelligente. Dopo gli studi alla Central Saint Martins di Londra e le esperienze da Balmain, Peter Pilotto e Marques’Almeida, Entrudo ha fondato a Lisbona il proprio studio di ricerca e design, costruendo un linguaggio che trascende le tendenze e inventa nuove tecniche tessili attraverso processi sperimentali, liberi da strutture preesistenti. Le sue creazioni artigianali, realizzate in Portogallo, uniscono fluidità, modernità e un approccio radicalmente sostenibile.
Domenica 5 ottobre, negli spazi di Castle Hi Hi Hi, nel quartiere lisbonese di Alfama, la designer ha presentato Faux Chic: una capsule in collaborazione con Humana, concepita per celebrare l’apertura dell’independent shop e creative studio che anima la comunità del quartiere storico. Invitata da CHHH, Entrudo reinterpreta i costumi dell’infanzia per costruire una collezione che riflette la frammentazione della produzione globalizzata, dove materiali e manodopera di geografie lontane si intrecciano in capi destinati a essere scartati con la stessa rapidità con cui vengono realizzati.
Il lancio, unico momento in cui la capsule è stata disponibile per l’acquisto, ha incarnato lo spirito multidisciplinare e collaborativo del luogo, attivando al tempo stesso un senso di urgenza e di scopo. Per Constança, i materiali obsoleti non segnano una fine ma un inizio: ricomponendo abiti di seconda mano in nuove forme, propone un ciclo virtuoso che è insieme critica e soluzione al sistema dell’iperproduzione. Faux Chic esplora la storica tensione tra lusso e degradazione, seducendo attraverso la simulazione: un gioco di falsi lussi costruiti con materiali di recupero, dove ogni taglio, cucitura e strappo porta l’impronta visibile della designer.



Mestre Studio – Ricordi e identità
Fondato nel 2023, Mestre Studio ha presentato la sua prima collezione a Sangue Novo, la competizione per giovani designer di ModaLisboa, affermando subito la sua vena nostalgica e l’importanza dei ricordi nella costruzione dell’identità. Il brand si concentra principalmente su knitwear e decostruzione delle tecniche tradizionali, trasformando ogni capo in narrazione immersiva. Diogo Mestre, direttore e designer, si è formato in scultura alla Faculdade de Belas-Artes di Lisbona e ha completato un master in Fashion Design alla Faculdade de Arquitetura della stessa città, unendo la passione per l’arte e la moda in progetti che non si limitano a vestire, ma creano veri e propri universi narrativi per chi li osserva e li indossa.
La collezione Primavera Estate 2026 trae ispirazione dal concetto di trugia, termine del vocabolario popolare dell’Alentejo che indica un insieme di oggetti senza funzione ma custodi di memoria. Bambole, valigie, pile di vestiti e scatole polverose diventano paesaggi silenziosi, testimoni del passato e simboli di durata oltre l’uso. I capi nascono consapevoli della loro effemerità, destinati a diventare a loro volta trugia, ma sempre suscettibili di essere riscoperti, trasformando l’oblio in poesia tessile.




Francisca Nabinho – La gioia come forma
Vive e lavora a Lisbona, Francisca Nabinho si forma in Communication Design e in Storia dell’Arte presso l’Universidade Nova de Lisboa, completando un master in Fashion Design alla Faculdade de Arquitetura. Durante il percorso accademico, ha studiato in Italia e svolto uno stage a Copenhagen con i brand The Garment e Designers Remix, sviluppando una sensibilità estetica che fonde arti visive, natura e ricerca sui materiali naturali.
La collezione Primavera Estate 2026, A ALEGRIA É A COISA MAIS SÉRIA DA VIDA, prende spunto dall’affermazione di José de Almada Negreiros del 1932, secondo cui la gioia non è un riso superficiale ma un atteggiamento consapevole, coraggioso e strutturante verso la vita. Attraverso forme geometriche, elementi grafici e colori intensi, Nabinho trasforma la gioia in vitalità, movimento ed energia, proponendo un’esperienza collettiva e condivisa. La presentazione invita a comprendere la gioia come forza esistenziale e critica, capace di guidare l’individuo e di creare resistenza, comunione e possibilità di futuro.




SANGUE NOVO – la nuova generazione di designer di ModaLisboa
La competizione Sangue Novo, sostenuta da Seaside, è il concorso annuale di ModaLisboa dedicato ai giovani designer emergenti. Il 3 ottobre 2025, presso il Pátio da Galé, sono stati presentati i lavori di otto nuovi talenti: Adja Baio, Ariana Orrico, do Cruzeiro Seixas Eva, ELIO, Inês Almeida, Mafalda Simões, Mariana Garcia e Usual Suspect.
Questa edizione ha ampliato la sua portata includendo nuove dimensioni strategiche: formazione internazionale, produzione responsabile, creazione di brand e innovazione nei mestieri artigianali, implementate attraverso nuovi premi.


I cinque finalisti selezionati – Adja Baio, Ariana Orrico, Mafalda Simões, Mariana Garcia e Usual Suspect – svilupperanno nuove collezioni da presentare nella fase finale del concorso, prevista per marzo 2026. Riceveranno sessioni di mentoring con la giuria e esperti del settore della moda, oltre a beneficiare dei servizi di ufficio stampa e showroom forniti dall’agenzia di comunicazione Showpress.
Inoltre, i finalisti concorreranno per i premi ModaLisboa x IED – Istituto Europeo di Design e ModaLisboa x Burel Factory, che offriranno opportunità di formazione avanzata e visibilità internazionale.
Questa edizione di Sangue Novo conferma il suo ruolo fondamentale nel panorama della moda portoghese, fungendo da piattaforma per l’affermazione creativa e l’affinamento professionale delle nuove generazioni di designer.





